Minacce di sciopero dei piloti di Brussels Airlines dopo la recente agitazione di due giorni (leggi qui) anche per il prossimo giugno se non si raggiungerà a breve un accordo con i vertici aziendali. Accordo che, malgrado 15 ore di discussione, non è ancora arrivato. Nel contempo arriva dal direttore marketing di Ryanair, Kenny Jacobs, la notizia che diversi sindacati, tra cui quelli belgi e portoghesi, minacciano proteste qualora l’impresa irlandese non accetti, entro il 30 giugno, di rispettare le leggi sul lavoro dei paesi in cui hanno sede i dipendenti.
Minacce di sciopero a giugno per i piloti Brussels e Ryanair; due i giorni di agitazioni paventati per il vettore belga, per quello irlandese si deciderà a fine mese
I piloti di Brussels Airlines richiedono migliori condizioni di lavoro e accusano il vettore: “il management non ha fatto alcuno sforzo per uscire dal conflitto e andare avanti nella gestione della crisi” afferma Anita Van Hoof del sindacato belga Setca, a cui risponde però Etienne Davignon, Presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda: “stiamo procedendo e il dialogo non si interrompe. Siamo ottimisti”.
Lato Ryanair, che, ricordiamo, ha recentemente cambiato i tempi del check-in, obbligatorio online ma solo a 48 ore dalla partenza, Jacobs a Bruxelles, dove ha partecipato alla presentazione di un rapporto del CEPS (Centro di studi sulle politiche europee) sull’impatto delle low cost in Europa, ha risposto che il vettore non può soddisfare la richiesta dei sindacati, perché “operiamo in 28 paesi europei. Non sarebbe efficace riconoscere e applicare 28 leggi diverse in questo settore”. Anche se Didier Lebbe, segretario permanente del CNE, ha risposto “multinazionali come Danone o Nestlé lo fanno però”…
I sindacati si incontreranno a fine maggio a Madrid e a inizio luglio a Dublino per decidere come agire: “Se nulla cambierà tra ora e allora, decideremo delle misure di lotta” avverte il rappresentante dei piloti belgi.