In attesa di cosa succederà ad Alitalia (leggi l’ultimo rinvio dell’iter di vendita), pare sia (ri)partito il consolidamento aereo in Europa, dopo l’acquisizione da parte di Ryanair del 25% di Laudamotion, la ex-Fly Niki che è ritornata al volare adottando il nuovo volo (leggi qui), con l’intenzione di salire sino al 75%, ma, soprattutto, con British Airways che attraverso la sua controllante International Airways Group (Iag), sta valutando di presentare un’offerta per l’acquisizione di Norwegian, dopo averne rilevato il 4,6%.
Consolidamento aereo, Iag su Norwegian, la compagnia low cost che sta rivoluzionando il lungo raggio. Ma a caro prezzo
La holding di controllo di British Airways e Iberia, ovvero Iag, nata nel 2011, ha già investito pesantemente nel low cost acquisendo nel 2015 Vueling e lanciando lo scorso anno, da Barcellona, Level che, ad un anno dal decollo, non ha ancora un Ceo. Unito al fatto dell’investimento in Norwegian e ai conti non certo brillanti della low cost scandinava con un 2017 deludente e un primo trimestre 2018 con perdite oltre i 280 milioni di euro (il che ha portato anche il taglio di alcuni voli transatlantici), la notizia di una scalata del gruppo anglo-spagnolo al vettore guidato da Bjørn Kjos non è per nulla peregrina. Anche se Iag ha voluto tuttavia precisare in una nota “che i negoziati non sono ancora partiti. Non abbiamo per il momento deciso di fare un’offerta e non è certo che questo avvenga. “Norwegian ritiene che l’interesse da parte di uno dei più grandi gruppi di aviazione internazionali confermi la sostenibilità e il potenziale del suo modello di business e della sua crescita globale” ha invece voluto precisare Norwegian in un comunicato, anche se pare che i suoi maggiori azionisti non siano molto contenti della possibilità di entrare nel colosso Iag, con proprio il ceo che ha detto di “non voler vendere. Assolutamente”, Kjos che, insieme al presidente Bjørn H. Kise, detiene il 26,8% della compagnia. Che, grazie all’interesse di Iag, è arrivata a valere in Borsa oltre 1, 1 miliardo di euro, cifra che il numero Uno del gruppo anglo-spagnolo Willie Walsh, dovrebbe mettere a bilancio in aggiunta ai 2,3 miliardi di euro di debiti del vettore scandinavo, in caso di Opa sul 100% della società. Che naturalmente continua a crescere in Borsa a seguito della notizia (leggi qui).
Gli analisti finanziari esperti di trasporto aereo vedono questa operazione di consolidamento aereo “altamente probabile”, con network assolutamente integrabili con scarse sovrappozioni, anche se con un “forte esborso finanziario” da parte degli acquirenti, che potrebbe colpire i loro titoli in Borsa.