2012: meno cilindrata, più crossover

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Il nuovo anno si presenta ricco di novità per il comparto delle flotte aziendali: i costruttori, infatti, stanno reagendo alla crisi economica, finanziaria e strutturale del mercato della distribuzione a colpi di novità di prodotto.
Più che valutare l’impatto dei modelli nuovi sul versante delle Case automobilistiche, tentiamo in questo articolo di dare qualche suggerimento alle aziende clienti in ottica di rinnovamento delle car policy. Come tutti i lettori di MissionFleet sanno, le scelte di oggi (e dei prossimi mesi) sull’acquisizione rappresentano una sorta di “onda lunga”, perché avranno un impatto economico e gestionale per i prossimi 3-4 anni. Aggiornare in modo lungimirante la car grid, quindi, può portare saving significativi sui costi della flotta, ma si può anche tradurre in un innalzamento della driver’s satisfaction.

Quattro direttrici
Quali trend ci indicano, dunque, le novità di prodotto che stanno per giungere sul mercato nei prossimi 12 mesi? Principalmente le direttrici percorse dai costruttori sono quattro, ovviamente nell’ambito del mercato flotte: la prima va verso una reale diffusione commerciale dell’auto a impatto zero (con conseguente realizzazione delle infrastrutture per la ricarica degli accumulatori delle vetture elettriche). Le auto a corrente, insomma, nel corso del 2012 entreranno decisamente a far parte del panorama automobilistico delle strade italiane. Accanto a esse, aumenterà la gamma delle vetture ibride, con un’estensione verso i segmenti bassi, la diffusione dell’ibrido-diesel e la distribuzione dell’ibrido “extended-range”. Il secondo fenomeno commerciale riguarderà una ancor più convinta scelta di campo sul downsizing nell’ambito dei propulsori ad alimentazione tradizionale: siamo alla vigilia della distribuzione di nuove generazioni di motorizzazioni, sia a benzina, sia diesel (ma anche a metano), contraddistinte da dimensioni più compatte, frazionamento inferiore, cilindrata contenuta, minori emissioni e consumi. I nuovi propulsori targati 2012, insomma, sposteranno verso il basso l’asticella dei costi d’esercizio, avvicineranno (e in molti casi supereranno all’ingiù) il limite dei 100 grammi/km di CO2, ma manterranno inalterate le prestazioni e il piacere di guida (argomenti di sicura presa sugli “user-chooser”).
La terza direzione imboccata dalle Case è la ricerca di nuovi segmenti, sempre più “trasversali”. Per modelli quali i crossover, infatti, non è più opportuno parlare di nicchie di mercato, dato che le quote ormai raggiunte da questa tipologia di vetture sono sempre più consistenti. Vedremo, nel corso del prossimo anno, la proliferazione di crossover adatti anche a un utilizzo in fuoristrada (quindi quasi dei suv), monovolume dalla linea più filante (che si avvicina a quella delle station wagon), berline che strizzano l’occhio alle coupé. Infine, la quarta e ultima tendenza di mercato, sarà l’implementazione di sempre più numerosi e inediti sistemi di sicurezza e di infomobilità integrata, tema che la nostra testata segue con particolare interesse.

Citycar e utilitarie
Adatte a un utilizzo prevalentemente urbano, ma anche a medio raggio, soprattutto per le flotte di auto “pool”, le nuove piccole del 2012 saranno numerose, a partire dal costruttore nazionale che rinnoverà profondamente la propria gamma: cambieranno la Panda (a febbraio), la Punto (tra febbraio e marzo), le piccole monovolume del Gruppo (alla fine del primo semestre) e l’Alfa Romeo Mito (a primavera). Dal punto di vista motoristico, ci sarà una base comune: il bicilindrico TwinAir, che verrà declinato in quattro versioni: 65 cv (aspirato), 85 cv (turbo), 105 cv (turbo a geometria variabile) e 85 cv a metano. Questo “microscopico” motore di fatto prenderà il posto come motorizzazione “basic” dell’ormai vetusto quattro cilindri 1.2-1.4. La nuova Panda crescerà di qualche centimetro e avrà una linea aggiornata, pur mantenendo le forme della seconda serie, in vendita dal 2003. La Punto perderà il suffisso “Evo”. Pochi gli aggiustamenti stilistici, nettamente migliori qualità ed equipaggiamenti. Per la Mito, è previsto il debutto delle versioni a 5 porte (quelle posteriori con maniglia nascosta, per non perdere la sagoma da coupé). Ma la novità più interessante sarà la cosiddetta “L-Zero”, ovvero una famiglia di monovolume che sostituiranno sia l’Idea (e, più avanti, la Lancia Musa) sia la Multipla (da tempo fuori dai listini). Probabile il debutto di una piccola crossover, ma in questo caso saremo già nel 2013.
Sempre nella categoria inferiore o attorno ai 4 metri di lunghezza, in arrivo la Peugeot 208, che prenderà il posto della 207 e il restyling della Renault Twingo. Con la Peugeot debutterà una nuova serie di motori a tre cilindri con cilindrata 1.0 e 1.2 (che verranno estesi progressivamente anche alle “cugine” Citroën). La strada del tre cilindri sarà percorsa anche dalla Ford che lo farà debuttare sulla B-Max, monovolume che prenderà il posto della Fusion (a tarda primavera). In arrivo, non prima di settembre, una nuova Mercedes Classe A, completamente rivoluzionata sotto il profilo estetico (esterni e interni) e di meccanica (nuovo il pianale, inediti i motori). Anche se le sigle delle versioni potrebbero ingannare (180 e 200), le motorizzazioni avranno cilindrata più contenuta: 1,6 litri per i benzina e 1,8 litri per i diesel). A fine anno, Toyota “democratizzerà” ulteriormente la tecnologia ibrida, montandola sulla nuova Yaris. Infine, la Volkswagen Up!, la risposta di Wolfsburg alla Panda: un’auto molto tecnologica che però, in termini di prezzo, manterrà il solito upgrade di Volkswagen rispetto alle concorrenti.

Compatte e medie
Questi due segmenti di mercato (denominati dagli addetti ai lavori “C” e “D”), saranno i più “frizzanti”, perché costituiscono i volumi più importanti nel comparto flotte. Qui si concentreranno le novità maggiori, che possiamo dividere in due settori distinti: generalista e premium. Tra i marchi nobili le novità più succose sono costituite dalla BMW nuova Serie 3 (che presentiamo nelle “novitauto” di questo numero, ma che sarà in vendita a inizio 2012) e dalla Mercedes Classe B. Forse, ma nella seconda parte dell’anno, arriverà la Lancia Flavia, che sarà un clone della Chrysler 200. Rimandata al 2013 l’Alfa Romeo Giulia, che prenderà il posto della 159, e avrà la trazione posteriore. Tra le generaliste, debutterà a primavera la nuova Mondeo, che rappresenterà un’anteprima del nuovo corso stilistico del marchio dell’Ovale blu e sarà derivata dalla concept car Evos. La sostituta della Mondeo rappresenterà la punta di diamante della nuova strategia commerciale di Ford basata sulla diffusione della tecnologia (sicurezza e infomobilità) accessibile dal punto di vista economico. Poi ancora: Toyota nuova Avensis e una Skoda che si posizionerà tra la Fabia e l’Octavia, di cui non è ancora noto il nome. Cambia anche la Honda Civic, che sarà un po’ meno spigolosa e, soprattutto, più economica da gestire con il nuovo diesel di 1,6 litri di cilindrata (che si affianca al noto 2,2). Debutterà a inizio anno.
Tutte le altre novità saranno “trasversali”: la Citroën DS5 (la crossover sorella maggiore della DS4, a gennaio), le suv Citroën C4 Aircross e Peugeot 4008 (ad aprile, strettamente imparentate con la già nota Mitsubishi ASX), l’Audi Q5 Hybrid (gennaio), la Mazda CX-5 (marzo), il restyling della Renault Scénic (a primavera, con i nuovi motori diesel 1.6 dCi da 130 CV), la Toyota Prius Plus (a sette posti, in vendita a metà anno), la nuova Opel Zafira Tourer (gennaio). Verso fine anno, la novità più succosa tra il made in Italy: il crossover Alfa Romeo.
Grandi e ammiraglie
Ricchissimo anche il piatto delle vetture di classe elevata: poche le novità tradizionali (berline e station wagon), moltissime le suv. Tra i marchi italiani, debuttano le Lancia Thema e Voyager(cloni Chrysler, naturalmente). In arrivo la nuova Lexus GS (a giugno, anche e soprattutto ibrida), la BMW Serie 5 ActiveHybrid (luglio) e la sua rivale Mercedes Classe E ibrida (stesso periodo). A proposito di Mercedes, continuerà a diffondere il suo “piccolo” 4 cilindri diesel biturbo da 204 CV su tutta la gamma (anche sulla Classe E e sulla ML), mentre BMW risponderà con la nuova generazione a 4 e a 6 cilindri 2.0 biturbo e 3.0 triturbo, che sostituiranno rispettivamente motori a 6 e a 8 cilindri di 3 e 4 litri di cilindrata (più potenti, più puliti, più economici: questo sì che è downsizing!). Negli ultimi mesi del 2012 si inizierà a parlare delle nuove Audi Q4 e Q6, ovvero le Suv sportive “quasi coupé”, derivate rispettivamente dalla Q5 e dalla Q7. Una risposta a quanto fatto da BMW con la X6 derivata dalla X5. La Casa bavarese non starà con le mani in mano perché ha già in cantiere una X4, derivata dalla recente seconda generazione della X3…
Ritocchi, verso il basso in termini di cubatura, per le grandi Opel Insignia, Ford Galaxy e S-Max, con cilindrate comprese tra gli 1,4 e gli 1,6 litri (cosa impensabile fino a qualche anno fa…). Infine, una nuova crossover da Subaru, nuovi motori da Ssangyong, persino alcune coreane di taglia grande.

Obiettivo uno percento del mercato
Non sono novità vere e proprie, ma le vedremo direttamente sulle strade e con una frequenza decisamente più elevata rispetto a quanto avviene oggi: sono le auto elettriche di Citroën, Peugeot, Mitsubishi, Nissan e Renault (quest’ultima con una gamma completa di modelli). Cui si aggiungeranno le prime due ibride extended-range di serie: le cugine Chevrolet Volt e Opel Ampera. Chissà se sarà proprio il 2012 l’anno in cui le elettriche raggiungeranno l’1% di quota nelle immatricolazioni. Sarebbero 17.000 esemplari: traguardo ambizioso? Non è detto…

 

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