Dal 2013, anno di nascita, e dal 2015, anno di lancio del servizio, la Start Up torinese BringMe, con il Carpooling aziendale JoJob, ad oggi ne ha fatta di strada. O, meglio, ne ha fatta fare ai dipendenti delle 1600 aziende iscritte sulla piattaforma di Carpooling aziendale, di cui circa 150-160 a pagamento, e le altre in forma libera. E di cui abbiamo già ampiamente parlato (leggi qui). “Ci tengo a sottolineare che innanzitutto siamo una startup che sin da subito ha portato fatturato e che quindi nei tre round di investimenti che abbiamo avuto (nel 2013 con 50 mila euro, 180 mila euro su Siamosoci nel 2016 e altri 300 mila euro a inizio 2017, ndr) abbiamo potute tenere il timone a dritta ottenendo i capitali con pochi vincoli, essendo molti credibili. Ad oggi già copriamo l’80% della struttura con le nostre entrate” dice il founder Gerard Albertengo, che spiega; “i costi sono assolutamente contenuti, ma c’è bisogno di un forte commitment dell’azienda che coinvolga i propri dipendenti, anche attraverso a incentivi che possiamo dare anche noi. Così come diamo la parte di comunicazione e di formazione in loco, perché diventa veramente importante per il successo della attività”.
Il Carpooling aziendale di JoJob, i costi e i numeri di un successo tutto italiano
Il costo per avere la piattaforma JoJob per le grandi aziende si basa sulla singola sede e prevede attivazione, analisi e comunicazione interna, “con un una tantum di 2500 a 4000 euro più un canone di manutenzione/mantenimento di 1500-2000 euro all’anno” afferma Albertengo. Un servizio che si basa su due strumenti: il web, “ovvero un grande social network intelligente che confronta gli itinerari dei dipendenti della società ma anche delle società vicine con il nostro sogno che presto ci potrà essere chiunque, con l’idea di andare sul btoc, e l’app su smartphone, che consente anche la possibile certificazione di risparmio ambientale da parte delle aziende”.
L’obiettivo di Albertengo è quello di arrivare a far realizzare 10 mila viaggi a settimana, togliendo 15 mila auto dalle strade; “a giugno ne abbiamo realizzati quasi 4 mila trasportando oltre 5 mila passeggeri, con interessanti risparmi per chi ci utilizza, abbattendo una parte dei costi dell’utilizzo dell’auto tutti i giorni, che noi quantifichiamo in 1600 euro all’anno secondo le tabelle Aci per una media di 18 km percorsi, che è quella tra tutti i nostri utilizzatori”. Nel primo semestre ne sono stati trasportati oltre 24 mila, con 18 mila viaggi, pe runa media di “1,3-1,5 passeggeri a viaggio, che in alcuni momenti (pioggia, scioperi, etc, ndr) arriva a 2,3″.
2018 che sarà probabilmente anche l’anno del breakeven e del consolidamento, il che gli permetterebbe di sbarcare anche all’estero, visto che oggi è presente solo in Spagna grazie al fatto che alcune multinazionali, quali Cnh o Amazon, abbiamo voluto esportare la loro best practise italiana anche nella penisola iberica: “lo faremo quando saremo maturi, ci vuole una validazione ulteriore nel 2018 per farlo ma è, ovviamente, nei nostri programmi” commenta il founder. Che ricorda anche il recente lancio di Jojob Ride, il nuovo servizio che permette di ottimizzare e gestire le trasferte aziendali programmando le trasferte dei propri dipendenti in auto tramite app.
Tre esempi di Carpooling aziendale con JoJob ben riuscito
Sono già tante le aziende che lavorano con JoJob, tra cui Yoox Net-a-Porter, Salvatore Ferragamo, Findomestic, Ovs, Luxottica Ferrero, Italdesign e tante altre, tra cui Albertengo ha voluto citare tre best practise, ovvero quella di Bulgari, “con oltre il 90% dei dipendenti iscritti alla piattaforma, per oltre 16 mila viaggi effettuati in un anno”, dice il manager, che prosegue “Ducati, con 1641 viaggi da novembre, e Philip Morris, con 729 viaggi in solo un mese, visto che sono partiti lo scorso maggio”. Un successo che li porge ai vertici delle aziende di Carpooling in Europa, con il 35% circa dei dipendenti delle aziende sulla piattaforma iscritti, contro i “5/7% di altre realtà europee” sottolinea Albertengo. Specializzati nel Carpooling aziendale per i pendolari, nell’arena di questo particolare servizio condiviso vi è anche BlaBlaCar per il lungo raggio (leggi i nostri articoli) e Moovit, specializzata nei passaggi in città, appena lanciatasi su Roma (leggi qui).