Etichetta degli pneumatici: conto alla rovescia

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Entro novembre di quest’anno si concluderà il cammino a tappe, iniziato tre anni fa, che porterà all’adozione di un’etichetta che permetterà di certificare e confrontare gli pneumatici di diversi produttori e, soprattutto, posizionati in diverse fasce di prezzo. Si tratta di un progresso molto importante in termini di trasparenza, che Continental (il primo degli importanti produttori che MissionFleet interpella sull’argomento) accoglie positivamente. Finalmente sarà possibile certificare le proprietà di uno pneumatico in tutte le fasi della catena di distribuzione e di vendita, attraverso l’apposizione dell’etichetta ideata dal Legislatore Europeo su tutta la documentazione che lo riguarda.
I parametri presi in considerazione, lo ricordiamo ancora una volta, ma in questa fase di familiarizzazione è necessario, sono la resistenza al rotolamento, la frenata sul bagnato e la rumorosità esterna, e costituiscono importanti indici di valutazione dell’efficienza energetica sul consumo di carburante, della sicurezza e dell’inquinamento acustico.
Per quanto riguarda i parametri per la classificazione, sono previste sette classi (da A a G) sia per quanto riguarda il consumo, sia per la frenata sul bagnato: la differenza di consumo che separerà ciascuna classe sarà di circa un decimo di litro ogni 100 km, mentre lo spazio di frenata sul bagnato varia da 3 a 18 metri (misurato ad una velocità di 80 km/h). Per la rumorosità sono previste tre classi, rappresentate da tre barre curve (tre barre nere corrispondono al risultato peggiore).
La casa tedesca ci rammenta, però, che questi tre parametri, pur importantissimi, sono solo una parte dei quattordici parametri standard, tutti estremamente rilevanti, che vengono utilizzati nei test di comparazione dalle riviste di settore e dai produttori: tra questi l’effetto aquaplaning, la stabilità della guida, la frenata sull’asciutto  nonché fattori specifici relativi alle prestazioni in condizioni invernali. Come del resto ha ricordato anche l’ADAC – automobile club tedesco – che, nell’esprimere il proprio apprezzamento per la nuova etichetta europea “di efficienza energetica”, simile a quella utilizzata per gli elettrodomestici, ne sottolinea l’incompletezza rispetto ai test più completi effettuati dall’ADAC stesso.
Sono ben undici i parametri aggiuntivi rilevanti che completano i test tecnici degli pneumatici e che non sono oggetto di etichettatura, mentre continueranno ad essere inclusi nei test condotti dalla stampa specializzata, che non cesserà di rappresentare un’insostituibile fonte di confronto. Anche e soprattutto in considerazione che molti degli pneumatici di fascia “premium” utilizzati dalle flotte, riusciranno ad ottenere il massimo in tutte e tre le categorie previste dall’etichetta: sarà quindi necessario, per operare una scelta consapevole, approfondire l’analisi di altri parametri, tutti molto importanti, che auspichiamo che vengano compresi, in qualche forma, in una versione futura e più dettagliata dei parametri europei previsti per l’etichettatura.
Continental vuole fare opera d’informazione, ricordandoci tutte queste cose nel suo sito conti-online.com, attraverso il quale sintetizza la sua posizione verso l’etichetta in questi punti:
•    accoglie positivamente l’iniziativa europea, di cui sottolinea l’importanza in termini di trasparenza e come contributo alla diffusione di maggiori informazioni
•    spiega il significato dei tre parametri previsti e i gap in termini di misura tra i diversi livelli
•    ricorda che, comunque, i test della stampa specializzata non potranno essere rimpiazzati dall’etichetta, che registra solo tre parametri contro i 14 dei test condotti, per esempio, dall’ADAC
•    sottolinea che quanto sopra evidenziato vale a maggior ragione per gli pneumatici invernali, per i quali le caratteristiche di sicurezza, consumi e prestazioni variano parecchio rispetto a quelli estivi
In conclusione, l’etichetta degli pneumatici, lungi dal rappresentare un elemento assoluto di comparazione valido per tutti i modelli, è un importante primo passo verso la trasparenza e la confrontabilità di pneumatici di prezzi e qualità anche molto differenti (e il progressivo inasprimento dei criteri di misura dei parametri porterà “fuori mercato” molti degli pneumatici attualmente in commercio).
Tuttavia, i test tecnici approfonditi ed il consiglio del gommista di fiducia, adeguatamente preparato, continueranno a rappresentare dei punti di riferimento importanti per i driver ed i fleet manager.Come leggere l’etichetta
Efficienza di consumo di carburante
Questo parametro è importante per ridurre l’emissione di CO2  e i costi. La differenza tra le categorie indica una riduzione o un aumento del consumo di carburante di circa 0,1 litri ogni 100 km.
A-G: DA MINORE A MAGGIORE CONSUMO

Frenata sul bagnato
E’ un parametro fondamentale per la sicurezza. Si riferisce alla capacità di un veicolo di fermarsi rapidamente sul bagnato e si misura sull’effettivo spazio di arresto. Le diverse categorie sono separate da una spazio di frenata che va da 3 a 6 metri (frenata sul bagnato a 80 km/h). La differenza tra le categorie A e F è quindi superiore ai 18 metri
A-G: DA MINORI A MAGGIORI SPAZI DI FRENATA

Rumorosità
E’ la misura del rumore esterno emesso dallo pneumatico durante la marcia e si registra in decibel (dB). Maggiore sarà il numero di barrette nere sull’etichetta, maggiore sarà anche l’intensità del rumore.
DA 1 A 3 BARRETTE ALL’AUMENTARE DELLA RUMOROSITÀ
(fonte: Continental)

Testo di Mauro Serena, MissionFleet n. 3, giugno-luglio 2012

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