Il settore della mobilità è in una grande fase di trasformazione, dal car sharing a realtà come Uber e Ubeeqo, e secondo il francese Observatoire du Véhicule d’Entreprise (OVE) anche le benefit car perdono il loro prestigio. Anche perché le aziende stanno passando a una mobilità basata sull’automobile a una articolazione di modalità di spostamento che va anche aldilà dell’ottimizzazione e dell’utilizzazione della flotta.
L’auto ancora al centro degli spostamenti aziendali, ma secondo l’OVE…
Se l’automobile rimane ancora la prima modalità di spostamento per i dipendenti aziendali, i nuovi dettami economici e ambientali e la sempre maggiore entrata dei Millenials in azienda rimette in gioco l’idea di possesso dell’auto per spostarsi: “Il ruolo e lo status della vettura, grazie anche alle nuove offerte degli attori tradizionali del settore, vengono ribaltati. L’utilizzo dell’auto diventerà più efficace, grazie alle nuove soluzioni BtoB come il car sharing, il trasporto a richiesta (VTC) o pay per use” ha commentato Bernard Fourniou, presidente Ove.
Addirittura per il libro bianco “Quelles mobilités en entreprise en 2020?“, l’Ove scrive che le benefit car sono destinate a scomparire, soprattutto quelle di proprietà: “Per un semplice calcolo economico le auto si noleggiano o si prendono in condivisione più facilmente, magari integrandole con altri mezzi di trasporto, magari per l’ultimo chilometro, dalle biciclette al mezzo pubblico. Il tutto per risparmiare tempo. E denaro” aggiunge Fourniou.
Il libro bianco inoltre sottolinea come il mondo dei viaggi d’affari possa cambiare radicalmente grazie alle auto a guida autonoma, incrementando la produttività dei business traveller o degli agenti, diventando quasi una “concorrente diretta dei voli e degli alberghi, visto che il viaggiatore in auto potrà oltre che lavorare anche dormire”.