sicurezza dei viaggiatori

BT, la sicurezza dei viaggiatori sempre più al centro

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Nel mezzo di ripetute minacce terroristiche e di norme di sicurezza sempre più stringenti, un sondaggio effettuato dall’Associazione dei corporate travel executive (Acte) e da American Express Business Travel (Amex Gbt) mostra che chi viaggia per lavoro è sempre più preoccupato della propria incolumità. A rispondere a una serie di domande sulla sicurezza dei viaggiatori sono stati 239 buyer di diversi paesi del mondo.

Business travel: la sicurezza dei viaggiatori sempre più al centro

Lo studio ha mostrato che il 56% degli interpellati ha riferito di aver notato un leggero incremento del numero dei business traveller che negli ultimi 3 mesi hanno visto crescere le preoccupazioni legate alla propria sicurezza, mentre un altro 25% dice di averlo registrato negli ultimi 6 mesi. In aggiunta, il 54% riferisce di aver visto che nei viaggiatori d’affari c’è una crescente preoccupazione nell’andare negli Stati Uniti alla luce del fatto che sono in corso forti restrizioni alla concessione di visti di ingresso nel Paese (leggi i programmi di Donald Trump).

“La velocità dei cambiamenti  e la conseguente ansia da spostamento nel settore del business travel è fortemente aumentata nei primi mesi del 2017. E la sfida immediata per le aziende sarà quella di fare in modo che i propri dipendenti siano produttivi e felici quando sono in trasferta di lavoro” ha detto Greeley Koch, direttore esecutivo di Acte. “Fortunatamente, le tecnologie si evolvono altrettanto velocemente se non ancora più rapidamente offrendo ai manager d’azienda strumenti che ovviano a questi problemi”.

In rusposta a questi problemi, l’87% dei buyer ha ammesso di puntare ad aumentare i programmi di formazione legati alla sicurezza, con un terzo del panel che ha detto di aver già varato delle misure in tal senso, con il 14% che attiverà nuove procedure nel giro di uno o 2 anni e con il 40% che ha detto di aver già avviato discussioni aziendali per la sicurezza dei viaggiatori.

La data security rimane una priorità

La connettività rimane la principale richiesta del corporate travel, con le nuove tecnologie che offrono molteplici strumenti per comunicare coni colleghi e con i buyer che cercano di espandere sempre più tali opzioni. Infatti l’89% degli intervistati ha detto di aver introdotto, stare per introdurre o stare studiando nuove app di prenotazione ad hoc per il business travel.

Circa il 31% dei buyer ha reso noto che negli ultimi 3 mesi ha rilevato un aumento di richieste da parte dei traveler relativamente al rafforzamento della sicurezza legata alla trasmissione dati. Poche aziende, tuttavia, sembrano avere politiche per far fronte a queste preoccupazioni. Il 58% dice che ai dipendenti è consentito utilizzare i propri strumenti digitali personali per comunicazioni aziendali, il 64% afferma che a tali traveler è consentito utilizzare le reti wi fi con smartphone aziendali.

Le opzioni di viaggio “non tradizionali” crescono nelle preferenze

Le preferenze dei business traveller per mezzi di trasporto di terra “non tradizionali” continua a crescere: il 53% degli intervistati ne segnala un aumento negli ultimi 6 mesi, con un boom (+44%) delle auto condivise e un calo dell’utilizzo di Ncc o taxi. Rallenta, invece, l’utilizzo di case condivise (leggi l’articolo sull’home sharing) come Airbnb, segnalato in crescita solo dal 16% dei buyer.

Conciliare lavoro e vita privata è fondamentale

Secondo la ricerca Acte e Amex, conciliare al meglio vita lavorativa e vita privata rimane una priorità per i business traveller, al punto che il 31% degli intervistati afferma che negli ultimi 6 mesi i dipendenti richiedono sempre più questo aspetto mentre un altro 43% domanda di aggiungere momenti “leisure” al momento di prenotare viaggi d’affari mentre il 20% ha espresso interesse nell’avere più flessibilità nell’esplorare in privato le destinazioni dove si trovano per lavoro.

 

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