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American Express GBT, business travel a +2,5% in Europa

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Buone notizie sul fronte delle spese per il business travel, che in Europa sono previste in aumento del 2,5% nel corso del 2017 rispetto allo scorso anno. A dirlo è il periodico sondaggio European Business Travel Barometer, curato da American Express Global Business Travel (GBT). I dati sono stati raccolti interpellando 982 fra travel manager, responsabili delle risorse umane e professionisti dei viaggi basati nel vecchio continente.

La maggior parte di essi – dopo un aumento medio dell’1% nel 2016 – hanno affermato di aspettarsi quindi un aumento delle spese anche per l’anno in corso, dopo che nei 12 mesi passati la crescita era stata dalle piccole e medie aziende, il cui budget destinato alle trasferte di lavoro dei dipendenti era cresciuto, rispettivamente, dell’1,8 e del 2,1%.

Le aspettative per l’anno in corso mostrano quindi dell’ottimismo, nonostante l’incedere degli sviluppi geopolitici internazionali, che non sembrano aver intaccato la fiducia generale. A iniziare dall’imminente uscita dalla Ue da parte del Regno Unito, evento che 2 intervistati su 3 hanno giudicato ininfluente sull’andamento del business travel per la propria azienda.

Il Business travel? Una forma di investimento

Il Barometro ha catturato un leggero cambio di percezione del business travel da parte dei manager, visto che la maggior parte di essi ritiene questo settore come elemento chiave per raggiungere gli obiettivi aziendali. Insomma: più che vederlo come un costo, almeno la metà delle aziende lo vede come una forma di investimento. E questa percentuale è aumentata di 28 punti percentuali in 3 anni.

Tale trend di crescita è più forte nel Regno Unito, in Germania e in Scandinavia: il 76% delle aziende britanniche  hanno riferito che il business travel ha un ruolo fondamentale nella crescita, contro il 54% delle aziende tedesche e il  53% di quelle Scandinave.

Alla domanda su quali specifiche attività d’azienda siano facilitate dal business travel, il 32% degli intervistati ha indicato il mantenere i propri clienti come l’elemento chiave. Il 22% lo ha indicato come strategico per cercare nuovi clienti in nuovi mercati. Per le piccole imprese, invece, il 69% del budget destinato ai viaggi ha come obiettivo quello di allargare la base dei clienti.

La sicurezza rimane la priorità

Quest’anno come nell’edizione dello scorso anno, il Barometro mostra che la sicurezza è più importante dei costi. La novità del 2017 è che la produttività e la soddisfazione del dipendente in viaggio sono state valutate più importanti del controllo delle spese, anche se con margine esiguo. Oggi le aziende che utilizzano programmi di geolocalizzazione dei traveller sono il 64%, rispetto al 5% del 2015 (leggi l’articolo con il Barometer del 2015).

Tornando ai costi, il 48% degli intervistati ha detto che nella propria travel policy non c’è margine di ulteriore risparmio sulle spese di viaggio. E considerando le piccole imprese, tale percentuale sale al 56%, Come conseguenza, le aziende puntano ai costi indiretti (struttura organizzativa e automazione) per risparmiare.

 

 

 

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