Sulle tortuose strade alpine tra St. Moritz, Tirano, Bormio e Livigno, abbiamo provato l’Alfa Romeo Stelvio, anche in situazioni estreme, come sul Passo del Bernina, dove oltre alla strada ghiacciata di prima mattina abbiamo trovato anche una tormenta di neve. Responso? Facile, la Stelvio è un Suv…che si guida come una berlina, come sottolinea Fabrizio Curci head of Alfa Romeo Emea: “abbiamo fatto una comparazione sul Roll gradient, e la Stelvio ha una capacità di guida non solo di molti Suv concorrenti, bensì anche su tante altre berline. Tra cui la nostra Giulia è imbattibile”. Giulia con cui l’Alfa Romeo Stelvio condivide la stessa piattaforma, ovvero Giorgio.
La rinascita del brand passa da Alfa Romeo Stelvio e Giulia
“La rinascita del brand Alfa Romeo è partita due anni fa, con un rilancio ambizioso con cui vogliamo riprenderci il posto che ci spetta. Con due auto che non sono banali in termini di mercato” spiega Curci, che sottolinea le grandi capacità della Stelvio: “con grandi perfomance, un bilanciamento perfetto e un focus sul driver, cosa che peraltro facciamo da 107 anni, curando sempre (o quasi, ndr) il Made in Italy”.
L’Alfa Romeo Stelvio in 4,698 metri di lunghezza presenta però due sbalzi del tutto diversi dal resto del mercato, piuttosto corto davanti, con un passo molto lungo che comporta una grande abitabilità e con un ottimo bagagliaio con un capacità di 525 litri. Il tutto con un cx da record di 0,29.
Ma, naturalmente, il cuore di quest’auto sono i motori; i 2.0. Benzina da 200 e da 280 CV e un 2.2 Diesel da 180 o da 210 CV, tutti con cambio automatico a 8 rapporti con diverse mappature e con bellissimi bilancieri al volante: “una scelta precisa quella di non proporre il cambio manuale su queste auto, così come la trazione integrale Q4 automatica al 100% posteriore ma che arriva in caso di bisogno al 50 e 50″spiega Curci che anticipa però anche l’arrivo anche di una trazione a due ruote motrici con motore da 180 CV.
Leggerezza, grazie all’utilizzo di alluminio, fibre di carbonio e acciai speciali, con un peso in condizioni di marcia di 1660 chili, e uno sterzo ampio e preciso, gli altri interessanti dettagli di quest’auto che già nella versione base è molto ricca, la Super a cui si aggiunge anche un versione Executive e due pack, Sport e Luxury.
Un’auto che certamente, grazie a consumi e abitabilità e all’ottimo valore residuo, sarà di grande appeal per le flotte, “che rappresenteranno circa il 60% delle nostre vendite” afferma il Managing Director Italy ed EMEA Fleet & Business sales Director di Fca Gianluca Italia, che snocciola anche numeri impressionanti sugli investimenti per questo rilancio, da “1,3 miliardi di euro”, e che ha ben spiegato la strategia del gruppo sulle flotte in questo articolo. Che non lascia molto spazio al possibile rilancio di un altro brand del gruppo un po’ in sordina negli ultimi anni, ovvero Lancia, che vive su di un unico modello, ovvero la Ypsilon, “che continuiamo a vendere molto bene, con un target ben preciso di clientela, che continua a premiare questo modello” sottolinea Italia.
Questo ingente investimento ha fatto sì che sul progetto lavorassero ben mille ingegneri, di cui 250 con meno di 30 anni, agli ordini di Roberto Fedeli, responsabile tecnico del Biscione e di Maserati, tornato in Italia dopo una breve parentesi alla tedesca Bmw, per rilanciare il Marchio del Biscione, che ha fatto rinascere a nuova vita anche la fabbrica di Cassino.
Intanto Italia, responsabile anche del Medio Oriente, sottolinea che dopo Jeep in questa zona del mondo “rilanceremo anche Alfa Romeo e, tra una quindicina di giorni anche Ram“.