Si preannunciano tempi duri per le alleanze aeree: dopo aver goduto per anni di un trattamento preferenziale, che di fatto le esentava dal rispetto delle norme antitrust in tema di orari e tariffe, le grandi coalizioni dei cieli oggi rischiano di vedersi restringere quei privilegi che, fino ad ora, hanno contribuito a decretarne il successo. La prima a metterle “sotto tiro” è stata la Commissione americana dei Trasporti. Il presidente, Jim Oberstar, ha infatti annunciato l’intenzione di indagare a fondo sull’effettiva utilità di questi accordi e di proporne addirittura lo scioglimento, qualora dovesse emergere la presenza di situazioni di monopolio a danno dei consumatori. La reazione delle alleanze è stata immediata. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, i vettori hanno inviatouna lettera al ministro dei Trasporti, Ray Layhood, nella quale si sottolineava come la cessazione di queste coalizioni potrebbe causare la perdita di numerosi posti di lavoro e danneggiare fortemente il settore del trasporto aereo, già gravato dalla crisi economica internazionale. “La nascita delle alleanze aeree mondiali – afferma il testo – ha permesso di eliminare le inefficienze, stimolato l’offerta di servizi migliori e dato impulso alla concorrenza”. A queste dichiarazioni, Oberstar ha risposto molto duramente: «Sono certo che questo sistema sia vantaggioso per le compagnie aeree – ha dichiarato -. Ma era davvero questo quello che volevamo ottenere quando abbiamo votato in favore della deregulation, nel 1978? Sicuramente no».
Più di recente, anche la Commissione Europea si è interessata alla questione del monopolio, aprendo un procedimento formale contro alcuni membri di Star Alliance e Oneworld. L’investigazione riguarderà la cooperazione commerciale, operativa e di marketing tra Air Canada, Continental, Lufthansa e United (per Star Alliance) e tra American Airlines, British Airways e Iberia (Oneworld) sulle rotte transatlantiche. “Il livello di cooperazione su queste tratte – si legge in una nota ufficiale dell’Ue – appare molto più esteso rispetto ai consueti accordi tra vettori membri. In particolare, queste compagnie tendono a gestire congiuntamente orari, capacità, tariffe e revenue management, arrivando a condividere i profitti e a vendere i biglietti senza adottare alcuna distinzione tra una compagnia e l’altra. La Commissione sta valutando se tali attività congiunte possano comportare restrizioni alla libera concorrenza. L’analisi terrà conto anche dei benefici documentati che tali accordi possono portare ai consumatori”. La durata del procedimento non è stata stabilita: dipenderà infatti dalla complessità dei casi presi in esame, ma anche dalla linea difensiva adottata dalle compagnie aeree. Probabilmente, particolare attenzione sarà posta nei confronti dei piani di Continental Airlines, che di recente ha annunciato l’intenzione di fuoriuscire da SkyTeam per entrare in Star Alliance. Obiettivo del vettore è riuscire a espandere ulteriormente la propria quota di mercato sui voli transatlantici, sfruttando i collegamenti degli altri 21 membri dell’alleanza, in particolare quelli di United verso l’India. La compagnia americana ha fatto sapere di aver già ottenuto l’approvazione a questo passaggio da parte del Dot, che ha posto come condizione che l’integrazione si svolga nell’arco di 18 mesi e che la compagnia documenti la propria attività con report annuali.
Ma quali fattori hanno generato il rischio di monopolio? Fin dal 1993, anno in cui per la prima volta Klm e Northwest ottennero l’immunità antitrust su alcune iniziative operate in partnership, le alleanze tra vettori sono state messe in condizione di espandere liberamente i propri network, soddisfacendo così la domanda crescente di nuove rotte. L’ultimo provvedimento in tal senso risale all’aprile dello scorso anno, quando il Dot accolse la richiesta di immunità sul mercato transatlantico presentata da sei membri di SkyTeam: Air France, Csa Czech Airlines, Delta, Klm e Northwest. Una concessione che andò ad aggiungersi alle oltre venti richieste già approvate in precedenza, tra cui una riguardante nove membri di Star Alliance.
I vettori, dal canto loro, in tutti questi anni hanno tratto considerevoli vantaggi dall’integrazione dei network: oltre sfruttare al massimo le rotte, infatti, hanno rafforzato il potere negoziale nei confronti dei propri fornitori e ottenuto risparmi significativi dalla messa in comune di uffici di vendita, banchi di check-in, gate di imbarco. Non è un caso che Star Alliance, alcuni anni fa, abbia varato la strategia “MuoR” (Move on the Roof), che punta all’ottimizzazione degli spazi occupati dai propri membri all’interno degli scali aeroportuali. Di recente il programma è entrato in una nuova fase grazie all’ampliamento dell’aeroporto Londra Hethrow: entro l’estate, Air New Zealand, Asiana Airlines, bmi, South African Airways, Swiss, United and US Airways abbandoneranno il Terminal 2 e si trasferiranno nel Terminal 1, inaugurato di recente, dove sono già operativi Austrian, Croatia Airlines, Lufthansa, Swiss e Tap. I banchi di accettazione saranno consolidati in un’area comune riservata ai vettori dell’alleanza. A detta di Star Alliance, l’operazione comporterà vantaggi anche per i passeggeri: dopo il check-in, infatti, questi ultimi potranno usufruire di controlli di sicurezza separati situati direttamente dietro la zona di accettazione, mentre ai clienti “top” verrà riservata una fast track.
Piani di crescita
Intanto, l’espansione delle coalizioni dei cieli non conosce soste. Ne è la prova SkyTeam, che di recente ha annunciato una serie di nuove iniziative volte a renderla sempre più competitiva, anche sul mercato italiano. Innanzitutto, l’alleanza ha riorganizzato il proprio management, dotandosi di una struttura centralizzata con sede ad Amsterdam. La nuova organizzazione, capeggiata dalmanaging director Marie-Joseph Malé, gestirà le aree del marketing, delle vendite, dell’amministrazione, della comunicazione, ma anche le attività operative e le sinergie con gli scali aeroportuali. «La collaborazione tra i vettori è sempre stata il fiore all’occhiello di SkyTeam – ha dichiarato il chairman di SkyTeam, Leo van Wijk -. Tuttavia, visti i nuovi scenari e l’aumento nel numero degli affiliati, abbiamo deciso di adottare una struttura organizzativa che ci consenta di essere presenti sul mercato in maniera più incisiva. In questo modo SkyTeam avrà l’opportunità di ottimizzare le sinergie e proporre ai passeggeri costanti benefici».
Questa fase di rinnovamento è sottolineata dall’adozione di un nuovo logo, che entro la fine dell’anno comparirà su tutti gli aeromobili dei vettori membri, ma anche dal trasferimento da parte di tutte le compagnie affiliate nel Terminal 4, presso lo scalo di Londra Heathrow. L’ambizioso progetto si svolgerà in due fasi, a giugno e a novembre.
L’alleanza, infine, ha riconfermato l’importanza strategica del mercato italiano attraverso il lancio del nuovo SkyTeam Italy Pass: rivolta alla clientela business, l’offerta includerà coupon a tariffe vantaggiose sui collegamenti domestici effettuati da Alitalia e AirOne. Durante l’orario estivo,la coalizione proporrà dai soli scali milanesi ben 1100 partenze settimanali alla volta di 45 destinazioni, per un totale di 160mila posti.
Ricordiamo che dopo il “divorzio” da Continental Airlines SkyTeam conterà nove membri(Aeroflot, Aeroméxico, Air France, Alitalia, China Southern, Czech Airlines, Delta Air Lines, KLM Royal Dutch Airlines e Korean Air) e tre compagnie associate (Air Europa, Copa Airlines e Kenya Airways). L’alleanza offre in totale circa 16.700 voli al giorni in 905 destinazioni, per un totale annuo di 462 milioni di passeggeri trasportati.
Gli scali lombardi rivestono un ruolo chiave anche per Star Alliance, che con 21 membri è attualmente la più vasta alleanza dei cieli. Con l’introduzione dell’orario estivo, la coalizione ha portato a quota 502 le frequenze settimanali da Malpensa, 150 più dello scorso anno: un’offerta che rappresenta circa il 58% sul traffico totale dell’aerostazione e che, a detta di Luca Graf, nuovo presidente del Comitato di Direzione di Star Alliance in Italia, spicca rispetto ai 269 collegamenti proposti da SkyTeam e ai 101 offerti da Oneworld. Va detto, tra l’altro, che i voli settimanali dell’alleanza vengono operati per il 37% da Malpensa, per il 18% da Roma, per il 9% da Venezia e per il 36% da altri scali.
A livello globale, Star Alliance propone circa 17mila partenze giornaliere per 915 destinazioni in 160 Paesi. Fanno parte della coalizione 21 membri (di cui 16 operanti in Italia), a cui si aggiungeranno a breve la già citata Continental, Brussels Airlines, Tam e Air India.
Infine, anche Oneworld ha ampliato il proprio network con 12 nuove destinazione in Africa, America ed Europa, a cui si aggiunge un collegamento domestico in Ecuador (Quito-Guayaquil) operato dal vettore Lan Ecuador. Attualmente, l’alleanza raggiunge circa 700 destinazioni in 150 Paesi. Conta inoltre 10 membri, a cui si aggiunge una ventina di compagnie affiliate.
Testo di Arianna De Nittis, Mission N. 4, maggio 2009