L’Italia, con un più 13,1%, trascina le vendite europee di nuove auto dello scorso dicembre, arrivando a un totale di 1.143.653 immatricolazioni. A seguire il Belpaese tra i cinque maggiori mercati la Spagna, a più 9,3%, la Francia, a più 5,8% e la Germania, a più 3,7%, mentre il Regno Unito mette a segno un risultato negativo dell’1,1% secondo i dati Acea.
I dati di vendita di nuove auto del 2016 in Europa
Grazie al positivo dicembre, il mercato europeo delle nuove auto cresce del 6,8% lungo tutto l’arco dell’anno, a quota 14.641.356 con, ancora, l’Italia a primeggiare con un più 15,8% anno su anno, seguita ancora dalla Spagna, più 10,9%, Francia, più 5,1%, Germania, più 4,5%, e Regno Unito, a più 2,3%.
Tra gli altri paesi ottimo l’andamento nell’Ue del mercato ungherese, a più 25,1%, seguito dalla Croazia, più 23,5% e Cipro, più 22,2%, mentre l’unico mercato a segno meno è l’Olanda, che mette a segno un calo del 14,7% (i cittadini orange temono lo stop dei motori a scoppio come ventilato? Leggi qui). Tra gli altri paesi europei boom dell’Islanda, a più 31,7%.
Il gruppo Fca fa molto meglio del mercato
Cresce il market share in Europa del gruppo Fca, passato dal 6,1% del 2015 al 6,6% dell’anno appena trascorso, con 992.712 auto nuove vendute, con un più 14,1%. Ovvero ben più del mercato. Bene anche dicembre, a più 13,7% (con 74.031 unità).
Tra i brand Jeep mette a segno un più 19%, con 105 mila nuove auto in tutto il Continente, Alfa Romeo un più 16,5%, Fiat un più 13,6% e Lancia un più 9%. Bene anche Maserati, trascinata dalla Levante (vedi qui la nostra prova), che, con oltre 7.900 vetture vendute, mette a segno un più 29,8% sul 2015. Tra i modelli Panda e 500 dominano il segmento A (con il 29,4% di quota nell’anno), 500L è la più venduta del suo segmento (81 mila per una fetta del 25,5%) e le vendite di 500X crescono di oltre il 42% rispetto al 2015.
Nel 2016 le vendite del gruppo sono aumentate in Italia (+17,1%), in Germania (+9,3%), in Francia (+14,9%), in Spagna (+29,4%), in Belgio (+6,8%), in Austria (+21,4%) e in Polonia (+25,1%).