Ha aperto ieri l’edizione 2017 del Salone dell’Auto di Detroit, anno in cui si chiude il lungo periodo dell’amministrazione Obama, “interventista” nel settore, parendo alla nuova amministrazione di Donald Trump che, nelle prime affermazioni, sembra iper-protezionista, con i suoi continui attacchi anche via Twitter a chi delocalizza la produzione in Messico, come Ford, GM e Toyota.
L’ultimo Salone dell'”amministrazione Obama”
Malgrado il Ces di Las Vegas abbia un po’ cannibalizzato le novità di alcune Case automobilistiche (leggi qui), il sindaco di Detroit, Mike Duggan, ha affermato che questo “sarà un Salone spettacolare” celebrando la rinascita dell’industria automobilistica e della sua città dando il benvenuto al vicepresidente Joe Biden oggi in visita al Salone prima di volare all’addio di Obama a Chicago che, negli anni, ha evitato la bancarotta della General Motors ed è stato fautore del matrimonio tra Chrysler e Fiat.
Marchionne strizza l’occhio a Trump
Dopo una settimana di guadagni borsistici, Sergio Marchionne si presenta a Detroit giocando d’anticipo adeguandosi alla nuova dottrina di casa Trump, annunciando un investimento da un miliardo di dollari e 2 mila assunzioni per nuovi impianti in Ohio ed in Michigan destinati alla produzione del nuovo Suv di Jeep. E anche il pick up Ram potrebbe presto lasciare la produzione in Messico per tornare in Michigan.
Le altre case si sono invece comportate diversamente: Gm ha risposto a tono a Trump, lo stesso ha fatto Toyota (crollando però alla Borsa di Tokyo), mentre Ford ha alzato le mani cancellando un investimento in Messico, annunciando invece un aumento delle assunzioni in Michigan.
E sempre Fca brilla di luce riflessa con Google
John Krafcik, numero uno di Waymo (la nuova società Google dedicata alla mobilità) ha inoltre presentato a Detroit la Pacifica del gruppo Fca elettrica per la guida autonoma, che entro febbraio percorrerà le strade di Arizona e California. dando nuovo lustro alla casa guidata da Marchionne, che incassa un l’inserimento da parte di Goldman Sachs nel “Convinction buy list” con un obiettivo di prezzo che passa da 9,9 a 16,5 euro. Intanto sale l’attesa per la conferenza stampa del numero uno del gruppo di mercoledì 11.