Il dossier Alitalia si fa sempre più intricato. E vede rispuntare alla ribalta un cavaliere bianco di nome Lufthansa che, dopo la chiusura della sua sussidiaria nell’ottobre 2011, potrebbe rientrare nell’importante mercato italiano collaborando con il più grande vettore tricolore. Queste voci si susseguono dopo l’anticipazione del Sole 24 Ore dell’ incontro a Francoforte a novembre tra John Shepley direttore della rete e strategie di Alitalia e i vertici di Lufthansa (e come scrivemmo anche noi, leggi qui), dell’annuncio del via al codeshare tra Etihad e il vettore tedesco che inizierà a gennaio 2017, dopo aver ricevuto l’approvazione del governo e dell’ufficializzazione del wet-lease di 38 aeromobili e rispettivi equipaggi, per sei anni, alla partecipata da Etihad Airberlin al gruppo centroeuropeo. Di questi 38 aeromobili apparecchi, 33 andranno a Eurowings mentre i restanti cinque voleranno con Austrian Airlines. L’accordo ha una durata di sei anni ed entra in vigore dal febbraio 2017.
Tre Indizi fanno una prova?
Insomma, qualcuno direbbe che tre indizi fanno una prova…Una prova del fatto che il cda Alitalia, aperto “in permanenza” da lunedì stai percorrendo tutte le strade possibili per trovare una soluzione alla crisi di liquidità del vettore. Che le Banche azioniste, principalmente Intesa SanPaolo e Unicredit, non vogliono risolvere attraverso una ricapitalizzazione. Decisione questa che lega le mani al socio forte, quell’Etihad che non può superare la quota del 49% per non far perdere alla compagnia lo status di vettore comunitario.
In arrivo il nuovo piano
L’aggiornamento del piano industriale che il nuovo cda, in cui dovrebbero entrare Francesco Ghizzoni e Gaetano Miccichè, guarda caso di provenienza dalle due banche creditrici e azioniste, al posto dei dimissionari Jean Pierre Mustier e Paolo Colombo, sta così studiando delle contromosse per ricapitalizzare la società, convertendo il prestito di 230 milioni di dollari (circa 220 milioni di euro) concesso ad Alitalia con le cosiddette operazioni Box1 e Box2 da Etihad in strumenti finanziari. Oltre al tentativo di portare a bordo un altro player come, appunto, Lufthansa.
La ripatrimonializzazione permetterà ad Alitalia di attivare la quota residua, pari a 180 milioni di euro, delle linee di credito già aperte dalle banche attualmente congelate, che servirà a finanziare almeno le prime fasi del piano industriale che, come già scritto, sarà comunque inevitabilmente da lacrime e sangue (leggi: Ancora Impasse per Alitalia. Slitta il piano del vettore tricolore) e, anche per questo, lunedì pomeriggio Alitalia ha convocato i sindacati per illustrare il nuovo piano industriale che verrà messo a punto in questo week end lavorativo per il cda. Dove aleggerà lo spettro tedesco…
“La Germania è un mercato strategico per Etihad e questo nuovo rapporto con Lufthansa segna il passo successivo nel nostro impegno con il primo gruppo aeronautico europeo. Il gruppo Lufthansa è molto stimato nel mondo e sono molto contento di lavorare insieme in futuro a beneficio dei nostri clienti. E’ molto chiaro per noi in Etihad Airways che Lufthansa è un marchio lungimirante con la nostra stessa filosofia, con il quale possiamo fare affari importanti e reciprocamente vantaggiosi” ha detto infatti James Hogan, presidente e ad di Etihad Aviation Group. A cui Carsten Spohr, numero uno di Lufthansa ha risposto: “Siamo lieti di collaborare con Etihad. Il contratto di wet-lease con Airberlin favorisce la crescita del nostro gruppo Eurowings. L’accordo di codeshare di Lufthansa e Etihad offrirà ai nostri passeggeri più benefici e completerà i network di entrambe le compagnie aeree. Prenderemo in considerazione di estendere la nostra cooperazione in altri settori”. Quali?