Alleanza, ma open, tra Toyota e Suzuki sulle nuove tecnologie

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Dopo l’alleanza tra Honda e Yamaha per la produzione di scooter ecco l’annuncio di Toyota e Suzuki per creare una società congiunta che si occuperà di Ricerca e Sviluppo, con un focus sulle nuove tecnologie per l’ambiente, la sicurezza e l’IT.

Toyota con questa mossa vuole “recuperare il ritardo rispetto ai concorrenti nordamericani ed europei nel campo delle standardizzazioni e collaborazioni con altri costruttori”, come si legge in una nota, dopo i legami allacciati con Daihatsu, che costruirà per il colosso giapponese auto low cost e city car, e sulla quale ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto. . La casa della prefettura di Aichi  ha anche collaborazioni attive con Fuji Heavy, produttore dei modelli Subaru di cui detiene il 16,5% del capitale, e da poco tempo anche con Mazda per un progetto sportivo. Diventando sempre di più il collante di una integrazione del settore automotive giapponese. Ma Toyota ha lavorato anche con General Motors e Tesla negli States, mentre in Europa collabora attivamente con BMW.

Per Suzuki questa collaborazione l’aiuterà a mettersi alle spalle la fallimentare alleanza con Volkswagen e a superare il forte senso di “incertezza nello sviluppo delle future tecnologie avanzate”, come si legge in una nota.

“Poiché l’ambiente che circonda l’industria automobilistica sta cambiando drasticamente, abbiamo bisogno di avere la capacità di rispondere ai cambiamenti per sopravvivere”, ha detto Akio Toyoda, presidente di Toyota.

L’accordo fra Toyota e Suzuki è pensato per aiutare entrambe le parti ad affrontare le prossime sfide del mercato, ma mantenendo l’indipendenza delle due aziende che continueranno a farsi una “leale concorrenza” (Suzuki, attraverso la sua filiale Maruti, e Daihatsu sono acerrimi concorrenti in India). Secondo i termini dell’intesa i due costruttori rimarranno comunque liberi di “stringere intese con altre aziende, soprattutto nell’ottica di una standardizzazione industriale”.

Suzuki, specializzata in piccole vetture, nei mesi scorsi è stata lambita dal problema delle irregolarità nei test sui consumi che ha invece quasi travolto Mitsubishi Motors, sempre più nell’ottica di Nissan (prossimo maggiore azionista con il 34%). In Giappone ci si sta avviando a una diarchia nel mondo degli autoveicoli?

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