Gli storici pneumatici Kelly, nati a Springfield nel 1894 e passati nel gruppo Goodyear negli anni ’90, sbarcano anche in Italia. E lo fanno con una modalità insolita: “innanzitutto lanciamo una modalità di vendita assolutamente innovativa sul nostro mercato, ovvero la vendita via web in collaborazione anche con ben 200 dei nostri rivenditori – spiega Nicola Scalco, Channel Manager BU Commercial Goodyear Dunlop Italia -. Vendendo pneumatici per truck, e non per le auto private di cui ci sono già esempi di vendita online anche in Italia”. Una possibilità, quella di andare sui privati, nelle corde di Kelly, già operativa negli States (vedi:http://www.kellytires.com/en-US/tires-home), “ma che noi al momento non abbiamo nei piani” sottolinea Scalco, che aggiunge: “questa iniziativa è partita dall’Italia anche se abbiamo potuta realizzarla grazie al fatto che Goodyear è molto attiva sull’innovazione e sull’online”. Non per nulla www.kellytires.it si basa sulla piattaforma eCommerce Hybris, adottata da tutto il gruppo.
I pneumatici Kelly sono della categoria definibile Value for money, ovvero a un ottimo prezzo ma “con la garanzia Goodyear” afferma Scalco, hanno la marcatura M+S (per i pneumatici trattivi), sono riscolpibili e ricostruibili: “Questo è un prodotto che, quindi, si potrà comprare solo online, ma i nostri rivenditori convenzionati, che si potranno occupare della loro consegna e del loromontaggio se il cliente lo vorrà, potranno anche fare cross selling con le altre marche del gruppo, quali Goodyear e Dunlop”.
Questi pneumatici sono prodotti in stabilimenti Emea (Turchia soprattutto) e permettono unrisparmio su quelli di marche premium almeno del 25/30%, con un prezzo d’attacco veramente aggressivo, ovvero 265 euro come prezzo di lancio per il weekend del camionista a Misano del 23-24 maggio. “Il tutto naturalmente con l’obiettivo di vendere e rientrare dei costi – chiosa Scalco – ma anche per capire l’eCommerce, nuovo per il settore”. Attendiamoci quindi uno sviluppo anche su altri segmenti di pneumatico, magari anche sul btob, come, ad esempio, fa già Alibaba.