Da Frisco il futuro dei trasporti, driveless, disegnato da Kalanick di Uber

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Il trasporto alternativo di Uber, che tanto ha fatto arrabbiare i tassisti di tutto il mondo, sia avvia ad essere sempre di più driveRless, facendo a meno così anche degli Ncc. Insomma per  Travis Kalanick, il quarantenne founder di Uber, società lanciata a San Francisco e che oggi opera in 65 paesi e in oltre 490 città, con un valore di 68 miliardi di dollari, va alla guerra un po’ con tutti, anche se cerca in qualche modo di rassicurare i conducenti, “ci sarà comunque bisogno di voi” afferma non troppo convinto il numero uno di Uber. ma anche un esuberante come Kalanick ha bisogno di alleati, come le case costruttrici, con cui sta chiudendo accordi come con Volvo (leggi: Uber si allea con Volvo per i taxi a guida autonoma), le start up che sta comprando, come Otto., o che ha nel mirino e con… i generosi investitori che continuano a ricoprire d’oro la sua società.

Ma Kalanicick non è ancora contento e vuole “più liquidità”, come ha detto in una conferenza stampa nella sede californiana di San Francisco, cercando di spostare in là lo sbarco in Borsa, “se potessi anche al 2030” ha detto il giovane boss di Uber per realizzare la road map per i prossimi dieci anni da lui disegnata, dove l’intelligenza artificiale sarà centrale.

Parlando dell’accordo con Volvo ha ribadito che presto sulle strade di Pittsburgh si vedranno le prime Volvo XC90 self-drive, parte del progetto 300 milioni di dollari con la casa cino-svedese mentre si è dimostrato entusiasta dell’acquisizione di Otto, start-up focalizzata sui trasporti commerciali: “Un mondo che solo negli Usa vale 700 miliardi di dollari, tutto ancora gestito dagli uomini, che nel loro camion di fatto vivono e dormono. Ma pensate se quel mezzo potesse davvero lavorare 24 ore su 24, nonostante la presenza umana, grazie alle soluzioni self-drive a cui stiamo lavorando”.

 

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