Se il vice ministro Teresa Bellanova, spara a zero sui vertici Meridiana nella trattativa con Qatar Airways (leggi: Caso Meridiana-Qatar: il governo attacca i vertici del vettore), i sindacati attaccano il Governo, con Francesco Staccioli, dell’USB Lavoro Privato, che sottolinea come in “questo lasso di tempo il Governo ha tollerato, se non sostenuto, l’azione delle dirigenza, nonostante le numerose denunce giunte proprio dalla nostra organizzazione sindacale, mentre ci si accorge adesso del bisogno di tessere la tela direttamente con Doha”.
I sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, invece, non vogliono passare per quelli intransigenti. E “troppo chiusi” (leggi: Qatar Airways abbandona il tavolo. A rischio l’accordo su Meridiana) : “Abbiamo sempre dato un giudizio positivo del progetto industriale del Qatar. Abbiamo consegnato al Governo le nostre proposte di mediazione: crediamo ci siano tutte le condizioni per sottoscriverle”.
Ma il tempo stringe, con la procedura di mobilità che scadrebbe oggi, con una proroga fino al 28 giugno che permetterà ai lavoratori di approfittare dell’uscita incentivata e degli ammortizzatori sociali per almeno due anni. Una ulteriore finestra durante la quale il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, spera di avere il tempo per convincere la compagnia di Doha a ridiscutere dell’affare, evitando i licenziamenti: “Abbiamo ripristinato i contatti però ci sono molte difficoltà C’è stato un irrigidimento delle posizioni, stiamo lavorando tutti insieme per una mediazione”.
Che, però, ha due cardini irrinunciabili, ovvero il taglio del 20% degli stipendi e i licenziamenti. Che si possono ridurre fino a 527. Ma che non si possono eliminare. Ci sarà un passo indietro da parte di qualcuno?