Fumata nera ieri e ieri l’altro all’incontro tra Meridiana e sindacati, che hanno ribadito lo sciopero di oggi, che porterà alla cancellazione di almeno 14 voli. Il nodo è sempre lo stesso; quello degli esuberi, propedeutici alla chiusura dell’accordo con Qatar Airways entro fine giugno.
Ma c’è una scadenza precedente, ovvero quella programmata dalla compagnia che, entro il 23 di queste mese, se non avverrà un accordo, caldeggiato anche dal Governo, dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, vedrà il licenziamento di 955 dipendenti tra assistenti di volo, piloti e personale di terra, nelle basi di Olbia, Cagliari, Milano e Verona.
Sono già 200 coloro che hanno accettato una buonuscita dal vettore per andarsene e pare che altrettanti ci stiano pensando, dopo che il decreto governativo sul fondo di solidarietà del trasporto aereo ha introdotto un biennio aggiuntivo di sostegno al reddito per coloro che accetteranno la mobilità entro il 30 giugno. Ma i numeri totali tra gli esuberi richiesti dalla compagnia, e dall’acquirente qatariota, sono ben più alti anche se, come si è detto più volte, potrebbero scendere sino a 527.
Sull’intera vicenda è stata rivolta un’interrogazione alla Commissione europea sull’acquisizione di Air Italy da parte di MeridianaFly, che avrebbe spostato i debiti proprio sulla compagnia acquisita, adottando nel contempo i loro contratti, più interessanti economicamente. L’operazione ora è sotto la lente di ingrandimento dell’Ue, per sapere se si siano rispettate le tutele per i lavoratori previste dalle direttive europee 2001/23/CE, e se l’eventuale violazione delle norme non comporti l’annullamento dei licenziamenti collettivi, visto che si tratterebbe di dumping intraziendale. Intanto il tempo passa…