Ai viaggiatori d’affari… piace generalmente viaggiare. Ma, malgrado l’abitudine, e di frequente con alti standard di viaggio, succede spesso che gli faccia innalzare il livello di stress nella fase di pianificazione del viaggio e delle agende lavorative e nella compilazione delle note spese. Il tutto associato alla mancanza di sonno e alla stanchezza soprattutto in caso di viaggi lungo raggio.
A dirlo uno studio di Booking.com che sottolinea come il 38% dei viaggiatori d’affari sono soddisfatti dei loro spostamenti di lavoro, ma ben il 93% si dice stressato durante questi viaggi per almeno una ragione logistica. Negli aeroporti ad esempio il 47% di loro sono contrariati per annullamenti e ritardi, il 35% per gli spostamenti degli orari di partenza e il 34% per le lunghe file per i controlli di sicurezza. E sono i tedeschi quelli che si lamentano di più di queste file (il 42%), con i cinesi ben più comprensivi.
A destinazione si nota invece che il 26% si dice preoccupato delle barrire linguistiche, il 20% del luogo in sé se non conosciuto e il 17% delle differenze culturali (leggi: La business etiquette secondo Booking.com). Tra le nazionalità i più preoccupati per la lingua sono i giapponesi mentre i vicini cinesi sono i più preoccupati per le differenze culturali.
Il 34% dei viaggiatori si dice poi di sentirsi molto solo durante questi viaggi, con il 38% degli statunitensi a dirsi sempre meno vogliosi di spostarsi per lavoro. Molti dei quali quindi si dicono disposti a viaggiare, e dividere, per il 33%, anche la stanza con colleghi di lavoro. Anche se ben il 57% dei giapponesi lo riterrebbe inaccettabile (solo l’8% dei cinesi).