Mentre le compagnie aeree stanno riorganizzando i loro network con, naturalmente, Brussels Airlines in prima linea, mettendo in piedi una rete di voli su Antwerp e su Liegi, scalo vallone su cui anche Alitalia ha previsto 12 voli straordinari da Roma e Milano, sia per oggi che per domani, visto che lo scalo di Zaventem rimarrà ancora chiuso almeno fino a domenica, accelera la direttiva sui dati dei passeggeri facendo rivedere ai parlamentari europei posizioni che ne hanno finora rallentato l’approvazione per esigenze di tutela della privacy.
Come dire chiudiamo la stalla dopo che i buoi sono già scappati. Ma, forse, sono ancora tanti i buoi nella stalla-Europa, pronti a compiere atti terroristici. Quindi ben venga il tanto auspicato, ma poi fermo nelle pastoie burocratiche del Parlamento europeo, Pnr unico europeo. Sollecitato anche all’indomani dei tragici fatti di Bruxelles anche dal ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve.
Il registro dei dati dei passeggeri dei voli internazionali prevede la raccolta, la conservazione e l’utilizzo di nome, indirizzo, numero di telefono, dati della carta di credito, itinerario, bagagli per rendere più facile l’identificazione di potenziali sospetti, provvedimento rifiutato dal Parlamento nel 2013 perché ritenuta lesiva dei diritti alla privacy e delle libertà civili, ma poi ripreso in mano nel febbraio 2015 dopo gli attentati a Charlie Hebdo, ma ancora un nulla di fatto. Il provvedimento era stato votato poi all’indomani delle stragi di Parigi, l’8 dicembre scorso in commissione. Ma ancora nulla. Quanti altri “buoi” scapperanno dopo altri fatti terroristici come quelli di Parigi e Bruxelles?
Intanto si fa largo la possibilità, come succede in tanti scali colpiti da terrorismo o dove il terrorismo è attivo, di inserire controlli prima di entrare nei terminal, come succede in Egitto, a Mosca o in India. Ma che dire delle stazioni o, ancora peggio, delle metropolitane? Vincerà la paura?
