leapmotor ferrari

Maranello chiama Hangzhou, per la gioia di Leapmotor (e Stellantis)

Niente Bev cinese rimarchiata con Cavallino, ma prima e buona tirata a limitatore di Leapmotor, che stacca gli altri cinesi: dopo Stellantis, ora parla anche con la Ferrari, tramite Zhu

Un tempo il commendatore, Enzo Ferrari, andava a verificare la dovuta singolarità dei propri carburatori alla Weber che, tra le altre forniture di valore, poteva vantare quella certamente impegnativa ai modelli del Cavallino.  Oggi non esistono più nuove auto a carburatori e, pare, la dirigenza di Maranello con a capo Benedetto Vigna, si rivolge ai cinesi della Leapmotor, per almeno uno dei suoi nuovi modelli anni Trenta, elettrico con range extender ma dall’interfaccia user-friendly.

Cambiano i tempi, di sicuro, ma sfiderei chiunque a dire che solo qualche anno (se non semestre) fa, si sarebbe potuta prevedere una simile collaborazione. A confermarla, da Shangai, alla Reuters, sarebbe stato direttamente l’AD Leapmotor Zhu Jangming, forte del piede già messo nell’industria automobilistica italiana con l’accordo – quello noto e confermato da un po’ – Stellantis. E che Vigna sappia colloquiare con i cinesi è dato di fatto, visto il suo pregresso nella multinazionale dei chip, STM.

ferrari con sistema leapmotor
Gli interni di una nuova Ferrari 12 cilindri: qualunque elemento cinese presente, non avrebbe “voce” una volta avviato il motore termico

Nuova Ferrari con tecnologia Leapmotor, Vero o Falso

Realtà, ipotesi, o promozione delle nuove arrivate in vendita, che si “qualificherebbero” non poco vantando una pur relativa collaborazione con Ferrari? Di certo Leapmotor non è stato troppo “spinto” da Stellantis per il suo debutto come costruttore auto in Italia, pur vantando, a brevissimo, modelli papabili di car-list per molte flotte aziendali, in segmento B e C, grazie al sistema range-extender.

Mentre la Ferrari lavora da anni sulla sua prima Bev, Elettrica, pronta al debutto quest’autunno. Per certo, una “gran Macchina” che, contrariamente ai Ferri del passato potrebbe non essere in tutto e per tutto made in Italy, come è norma per certi salti tecnologici. Gli amanti delle poche Ferrari low-cost esistite nel periodo buio del Cavallino, ad esempio, conoscono a loro onere il primo cambio con frizione elettro-assistita francese della Mondial “Valeo”… Ora, se non la prima Elettrica Ferrari 2025, per le altre Ferrari ricaricabili degli anni Trenta si parla di un’eventuale collaborazione Leapmotor, azienda molto giovane, fondata nel 2015 che fa ampio uso di intelligenza artificiale, oltre che di capitali Stellantis, per la sua operatività in Europa.

Le chiacchiere di una possibile Ferrari cinese, elettrica, su piattaforma Leapmotor, venduta solo in certi mercati, le scriviamo solo per google-izzare meglio l’articolo ma sono, sarebbero, additabili come eresia.

ferrari leapmotor telaio
Tra le chiacchiare del Salone auto 2025 più importante del mondo, quello di Shangai, quella per cui il nuovo pianale Leap possa essere usato per assemblare una Ferrari venduta solo in Cina: follia

Buon lavoro d’immagine per Leap: +57% in Borsa da inizio anno

Piuttosto rimarchiamo come la Leapmotor abbia anche un bel sistema di interfaccia uomo-macchina, software aggiornabili e personalizzabili, soprattutto bisogno di crearsi una buona immagine, nel mondo e, a dirla tutta, sia già partita meglio di altri costruttori cinesi in questo: facendo conoscere il nome del suo fondatore, dandogli pure parola su qualcosa di non comune, come una per ora indefinita, collaborazione con la Ferrari di Maranello (al momento in cui scriviamo non smentita). Il tutto prima, che il 99% degli automobilisti nel Vecchio Continente abbia provato una delle vetture a batteria Leap.

Ditelo: vi stanno già più simpatiche (o meno antipatiche, secondo gusti) delle Tesla? Ai mercati azionari forse sì: +57% da inizio anno.

Il grafico con trend delle azioni Leapmotor: il contatto Ferrari è dato da febbraio 2025, reso pubblico solo di recente

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