Un festival del cibo, arrivato alla 4a edizione, il The Fork festival, che si terrà dal 25 febbraio al 25 marzo con sconti in diversi ristoranti del 50%, per siglare una partnership con la società della galassia Tripadvisor per American Express, la società leader nella emissione di carte corporate e specializzate in business travel.
Una partnership che potrebbe “allungarsi” anche nei progetti di creare una The Fork corporate, per monitorare e fatturare anche i pranzi e le cene di lavoro dei propri dipendenti in viaggio, recuperando così interamente l’Iva, evitando eventuali “creste” ma, anche, migliorando i servizi per i propri viaggiatori d’affari. Un progetto che ha già un pilota in Spagna, anche se il country manager Italia di The Fork Almir Ambeskovic, già founder di Restopolis, una delle due società comprate nel Belpaese da Tripadvisor per creare The Fork Italia, frena: “abbiamo ancora tanto da crescere prima di lanciarsi in qualcosa di nuovo. Abbiamo 8 mila ristoranti in db, e puntiamo ai 40/50 mila sui 150 mila in tutto il paese. Insomma vediamo come va in Spagna e poi, in caso, copiamo”.
Ottomila ristoranti molti dei quali già prenotati per pranzi di lavoro, grazie alla piattaforma di prenotazione che The Fork mette a disposizione dei propri ristoranti-partner. a Cui se ne aggiungono altri 25 mila in 12 paesi, tra cui tanta Europa ma anche Brasile e Australia. “Con l’Italia seconda solo alla Francia per ristoranti prenotabili in Europa” sottolinea Almir.
Una partnership che Giacomo Massai, director client management Italy di American Express definisce “ideale, visto gli 8mila ristoranti in portfolio. Ai nostri clienti, che hanno una buona capacità di spesa, diamo valore perché abbiamo potuto aprire le prenotazioni al festival già dal 12 febbraio, mentre ai nostri ristornati partner abbassiamo del 50% la fee che devono riconoscere a The Fork. Inoltre otterranno più Yams, i punti del programma fedeltà della società di Tripdavisor”. American Express che vede un 2015 con una spesa in crescita nel mondo dei ristoranti, con un “più 6% di giro d’affari e un più 5% di transazioni” come sottolinea Massai, che estrae questi e altri interessanti dati dagli Insights che gli vengono dai tanti data sulle spese dei titolari delle loro carte. Nel mondo dei ristoranti, appunto, ma anche “in quello del Lodging, del retail, dei viaggi, etc, sui quali possiamo vere un ottimo spaccato del mercato” chiosa Massai.