Rendicontazione della sostenibilità

Rendicontazione della sostenibilità, come cambiano i termini

Le imprese comunitarie avranno più tempo per adeguarsi alle norme sul dovere diligenza (o CSDDD) e per la rendicontazione di sostenibilità (o CSRD)

Cambia l’entrata in vigore delle leggi sulla rendicontazione della sostenibilità da parte delle imprese. Nella giornata di ieri, 3 aprile, il Parlamento europeo ha infatti votato per ritardarne l’introduzione.

Si tratta di nuove leggi che prevedono anche due diligence (Csddd, o Corporate Sustainability Due Diligence Directive) come parte di una più ampia strategia aumentare la competitività dell’UE.

Lo slittamento dell’entrata in vigore, che ha ricevuto l’approvazione del Consiglio dell’UE, posticiperà la scadenza che obbliga i paesi UE a recepire nella legislazione nazionale la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (Csrd).

Così il termine dopo il quale scatterà l’obbligo per i paesi membri di recepire la norma non sarà più nel luglio del prossimo anno ma a luglio 2027. Si ricorda che la misura punta a rendere obbligatorio il monitoraggio dei dati di sostenibilità.

Molte aziende, investitori e associazioni sottolineano l’importanza di non allargare eccessivamente il numero di imprese esentate da tali obblighi.

In base alla norma, le aziende con sede nell’Unione Europea con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1,5 miliardi, avranno ora tempo fino al 2028 per conformarsi. Le piccole e medie imprese, invece, dovranno presentare la rendicontazione della sostenibilità nel 2029.

Alla norma saranno soggette anche le aziende extra-UE che nell’Unione hanno un fatturato superiore a questa soglia.

È stata inoltre concessa una proroga di un anno per il recepimento e l’applicazione della direttiva sulla due diligence della sostenibilità aziendale.

Rendicontazione della sostenibilità, le critiche della Mice industry

I membri del Parlamento europeo hanno sostenuto in modo schiacciante il cambiamento, con 531 voti a favore del lancio posticipato, rispetto ai 69 contrari e 17 astensioni.

L’implementazione posticipata sia del Csrd che del Csddd era tra le proposte stabilite nel Pacchetto Omnibus dell’Unione Europea. Annunciato a febbraio, tale pacchetto puntava anche a ridurre drasticamente l’ambito del Csrd e di rimuovere gli standard di rendicontazione delle emissioni specifici del settore.

I lavori riguardanti le modifiche all’ambito e al contenuto del Csrd inizieranno ora nella Commissione Affari Legali del Parlamento “secondo la sua procedura d’urgenza”. Ad affermarlo, il Parlamento europeo in una dichiarazione.

Le modifiche alla direttiva sulla rendicontazione hanno attirato critiche dal settore della Mice industry e delle imprese congressuali in particolare. Queste sono preoccupate che la spinta alla semplificazione verrà interpretata dalle aziende “come una licenza per rallentare i loro sforzi per tracciare e ridurre le emissioni”.

–> Scopri il Green Deal europeo e il pacchetto Omnibus

Csddd e Csrd, i contenuti delle norme UE

Oltre al posticipo dell’applicazione, la Commissione punta a modificare il contenuto e dell’ambito di applicazione delle due direttive. Se così fosse, ci sarebbe un depotenziamento degli obiettivi delle norme.

Quali sono i contenuti delle norme UE? La Csddd obbliga le imprese e i relativi fornitori a prevenire, fermare o attenuare le ripercussioni negative delle loro attività su ambiente e diritti umani.

La Csrd è più attinente alla trasparenza riguardo all’impatto che le imprese hanno su ambiente, diritti umani e standard sociali.

–> Scopri la direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità

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