Nei prossimi 2 anni il business travel crescerà in Italia, con percentuali annue che dovrebbero essere poco meno del 7%. In Europa, le previsioni sono invece ancora più rosee.
La cifra è il frutto di diverse ricerche di mercato presentate nella sede de Il Sole 24 Ore da un gruppo di addetti ai lavori, che ha discusso delle prospettive del settore turistico nella Penisola.
Tra questi, Magda Antonioli, professoressa di Economia e politica del turismo all’Università Bocconi di Milano, Marco Peci, vice presidente Astoi Confindustria Viaggi, Paolo Bertola dirttore commerciale Aci Blueteam Spa, Adriano Apicella, amministratore delegato Welcome Travel Group Spa e Paola De Filippo – amministratore delegato Sabre Italia.
Nel prender la parola, la docente dell’ateneo milanese ha ricordato soprattutto i dati del turismo (in generale), che rappresenta il 13% degli occupati e il 12% del Pil. «Che diventa 15% se si contano anche altri effetti».
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Come crescerà il business travel in Italia? Dipende anche da fattori esterni

Ma come si è mosso il business travel nel 2024? A riportare i dati della Gbta – l’associazione globale del settore – è Paolo Bertola.
«Per quanto ci riguarda, la crescita del 2024 sul 2023 è del 10%, con un volume d’affari che ha superato il 2019 che è l’anno di confronto per tutto il settore dei viaggi. La nostra previsione sul 2025 è che il business travel crescerà in Italia del 5%, che tende a diventare dell’8-10% nei in ciascuno dei 2 anni successivi».
Questo al netto di strumenti esogeni geopolitici. Il manager, non dimentica poi la stretta correlazione tra il turismo d’affari e quello leisure incoming.
«Aumentando quest’ultimo, la domanda sale e i prezzi medi crescono. Per questo le aziende fanno più fatica a mantenere i propri budget, col rischio che il business travel diminuisca».
Ma in che modo le aziende stanno modificando le loro politiche di viaggio e quali risposte possono dare gli operatori? «Il primo dato che va sottolineato è che lo staff delle imprese continua a effettuare trasferte. Anzi: si viaggia più di prima della pandemia e sempre più si viaggerà, nonostante la tecnologia abbia incentivato i meeting online».
Aci Blueteam si aspetta che il 2025-2026 vedrà una crescita del business travel verso l’Estremo Oriente. Il tutto è guidato dal tipo di industria che si analizza: il settore della moda si è concentrato sugli Usa, mentre attende di entrare in Russia e Cina.
«Riguardo la modalità di viaggio, la tipologia di trasferta si è modificata nel corso degli ultimi 5 anni. Un tempo le trasferte erano “point to point“. Oggi il viaggio diventa più complesso, dato che le aziende cercano di combinare in un unica partenza più eventi e l’incontro con diversi clienti. Pertanto cresce la spesa in hotellerie».
Tmc, cresce il giro d’affari delle prenotazioni alberghiere
Proprio per questo, per Aci Blueteam il servizio legato alle prenotazioni degli alberghi è quello che è cresciuto di più. Subito dopo, il settore Mice che è ha registrato un +30% nel 2024 rispetto al 2023.
Questo aumento, però, si scontra con la difficoltà che hanno le imprese turistiche come le Tmc (e non solo) a trovare personale qualificato.
«Vogliamo investire nell’intelligenza umana, per far coltivare delle risorse interne che poi vengano a lavorare nella nostra azienda. Per questo abbiamo creato delle academy».
Il mondo dei viaggi e del bsuiness travel è però pieno di insidie: non esiste giorno in cui non esista qualche evento – guerre, scioperi, eventi meteo e geopoliotici – che impatti sulla trasferta. In questi casi, l’unico elemento risolutivo è la risorsa umana.
Anche a livello europeo, il business travel evolverà in base a segmenti come i soggiorni lunghi o long stay, che sono già in uso in America.
Per Paolo Bertola, «all’interno dell’Europa l’Italia deve accelerare da un punto di vista tecnologico. Le aziende devono farlo più in fretta».
Le imprese europee definiranno a priori ciò che investiranno per le trasferte, visto che sempre più i costi imprevisti potrebbero prendereo di sorpresa le aziende. Importante anche l’evoluzione dei transfer e i servizi ancillari volti a mitigare le “disruption“, che negli ultimi 2 o 3 anni sono cresciute esponenzialmente.