Analizziamo l’andamento del mercato automobilistico dei primi 5 paesi in Europa nel 2024, che chiameremo G5: in ordine Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Illustrati i volumi delle immatricolazioni dello scorso anno a confronto con il 2023.
Infine, un’analisi sul livello medio di emissioni di CO2 raggiunto dai costruttori nel perimetro EU27, con un approfondimento sulle 5 marche più vendute (Volkswagen, Toyota, Skoda, Renault e BMW) in relazione alle emissioni sui dati delle immatricolazioni 2024, confrontandoli con i target di CO2 previsti nel 2025 e un’ipotesi di calcolo delle multe che questi costruttori dovrebbero pagare se le vendite fossero le stesse, nei volumi, nei modelli e nelle alimentazioni, del 2024.
2024: molto bene Spagna, benino UK
I 5 Paesi automobilisticamente più rilevanti d’Europa complessivamente se la sono cavata dignitosamente nel 2024. Tra le industrie automotive alle prese con l’accelerazione della transizione, le incertezze della politica con le elezioni del Parlamento UE (mentre il Regno Unito affrontava più crisi di Governo) e la situazione internazionale appesantita da due guerre molto vicine, il raggiungimento di un pareggio con i risultati 2023 appare un buon risultato: +0,37%, ossia appena 33.000 Passenger Cars in più su un totale G5 di oltre 9 milioni.
Ma le 5 nazioni top hanno viaggiato a ritmi differenti: di conserva Italia (-0,54%) e Germania (-0,96%), con quest’ultima che è riuscita a limitare in qualche modo l’impatto della fine degli incentivi per le BEV, maluccio la Francia (-3,17%), benino il Regno Unito (+2,61%), molto bene la Spagna (+7,87%), che ha targato 75.000 auto nuove in più rispetto all’annata precedente. Un inciso sul livello di emissioni medie di CO2: il G5 ha fatto registrare un calo modesto: 0,5 g/km, passando dai 111,3 del 2023 a 110,8.
Anche in questo caso si viaggia in ordine sparso: il Paese più virtuoso è la Francia con 93,4 g/km di CO2 (2,6 grammi in meno), i peggiori sono Italia (120,5) e Germania (120); ma mentre il Belpaese è riuscito a limare di un decimo di grammo, la Germania è schizzata all’insù di 4,3 g/km da 115,6 dell’anno precedente. La media G5 è scesa grazie all’ottimo risultato di UK, passato da 109,1 a 102,3 g/km. Stabile la Spagna.
-> Articolo completo e Tabella dati (Dataforce), su MissionFleet 1/2025 prossimamente in distribuzione.
Quasi 15 miliardi di multe
Dopo un 2024 con livelli stabili di emissioni CO2, il vero scoglio che i costruttori dovranno affrontare nei paesi EU27 è con i limiti imposti nel 2025, che rappresentano traguardi molto ambiziosi. In media si dovrà scendere dal risultato effettivo 2024 di 108,5 grammi per chilometro a soli 93,6: un taglio di 14,9 grammi.
Misurando l’obiettivo sui dati reali delle immatricolazioni 2024, i primi 5 marchi nella classifica delle nuove immatricolazioni che più si avvicinano al target 2025 sono Renault e Toyota, rispettivamente distanti di 7,7 e 9,2 grammi. A doppia cifra il divario per BMW (11,8 g/km per raggiungere la meta) e Skoda (20,5 g/km). Assai preoccupante il gap di Volkswagen: ben 25,8 g/km.
Simulando in linea teorica che i costruttori nei paesi EU27 concludano il 2025 esattamente con gli stessi risultati del 2024, non considerando UK in quanto fuori dall’Unione Europea e non calcolando gli eventuali bilanciamenti grazie ai pool che si stanno formando con Tesla, Geely e i pochi altri che venderanno crediti, gli stessi si troverebbero a pagare complessivamente sanzioni per gli sforamenti di oltre 15 miliardi di euro. Con la sola Volkswagen a dover trovare circa 2,8 miliardi di euro e Skoda 1,3 miliardi.
Articolo completo e Tabella dati (Dataforce), su MissionFleet 1/2025 prossimamente in distribuzione.
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di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia