Le montagne russe dei cieli stanno invitando le compagnie aeree a ridefinirsi. Infatti con la ripresa post pandemica i prezzi dei biglietti hanno avuto un’impennata ai massimi storici, imponendo alle compagnie aeree un ampliamento delle proprie rotte e della capacità di posti.
Le compagnie aeree low-cost attuano un’inversione di marcia, spostandosi verso il mercato premium, mentre le compagnie aeree tradizionali ampliano sia le loro offerte di lusso che quelle più economiche.
Strategie di prezzo sulle tariffe aeree
Contro la crisi della capacità, United Airlines (UAL) e American Airlines (AAL), hanno scelto di diversificare la propria offerta, puntando sia ai viaggiatori attenti al costo che a quelli meno sensibili al prezzo. United, ad esempio, opta per un’intervento infrastrutturale, ristrutturando la lounge presso l’Aeroporto Internazionale Dulles trasformandola in una lussuosa area di 40.000 piedi quadrati.
“L’industria aerea sta attraversando una trasformazione positiva”, ha dichiarato il CEO di American, Robert Isom, durante una chiamata sugli utili dell’azienda a ottobre. “Una de-commodificazione dove i clienti scelgono United in base alla vasta selezione di prodotti, dai posti premium internazionali a soluzioni di viaggio flessibili per i viaggiatori d’affari nazionali e la Basic Economy per i nostri clienti sensibili ai prezzi.”
E le low-cost, i cui ricavi si basano tradizionalmente sulla vendita di tutto ciò che non riguarda il biglietto stesso, dalla selezione del posto a snack e bevande, emulano i grandi.
Frontier Airlines (ULCC), che ha guadagnato il 64% dei suoi ricavi dai passeggeri grazie a tariffe accessorie, annuncia un cambiamento radicale con l’introduzione di voli di prima classe.
JetBlue e Spirit Airways avevano invece tentato di colmare il gap tra alta e bassa fascia con una fusione, ma questo tentativo non ha avuto successo.
Così, come già visto in precedenza, entrambe le compagnie hanno lanciato iniziative per attrarre passeggeri in cerca di esperienze di volo più raffinate. JetBlue ha annunciato a settembre che aprirà la sua prima lounge aeroportuale nel 2025 all’Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York ed espanderà la prima classe “Mint”, prima disponibile solo sui voli internazionali e di lunga distanza.
Spirit, invece, pensa a miglioramenti del comfort a bordo, grazie a sedili più grandi “Go Big” sui suoi aerei.
Compagnie come Spirit puntano a conquistare quei segmenti di mercato delle compagnie legacy più orientati al prezzo. Con la riduzione della capacità, le compagnie aeree hanno alzato i prezzi dei voli, le cui tariffe stanno aumentando più velocemente degli affitti.
United, ad esempio, offre una classe Basic Economy che è sostanzialmente un’esperienza low-cost interna. I passeggeri di questa classe ricevono solo il biglietto e poco altro, dovendo pagare per cose come il bagaglio a mano e la selezione del posto. Gli analisti del settore dicono che il vero campo di battaglia è tra la Basic Economy di United e le offerte premium di Frontier, dove le compagnie competono per attrarre i passeggeri attenti al valore.
Secondo Neeleman “Esiste un segmento di popolazione, circa il 25%, che vorrà sempre un’esperienza migliorata”. Le compagnie low-cost sperano di essere quelle a offrire questa esperienza.
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