Decarbonizzazione trasporto aereo

Decarbonizzazione trasporto aereo, il Saf per ITA Airways

Al Congresso annuale della Fondazione Pacta, il presidente della compagnia ha sottolineato che senza leva fiscale l'elevato costo del biocarburante inciderebbe troppo sul prezzo dei biglietti

Pur con evidenti e ovvie difficoltà, la decarbonizzazione del trasporto aereo procede con l’impegno di tutti gli attori della filiera. Ossia aeroporti, compagnie aeree, costruttori di velivoli e produttori di biocarburanti.

Questi ultimi, i cosiddetti Saf, per forza di cose erano al centro del terzo Congresso annuale della Fondazione PactaPatto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo.

Obiettivo principale della fondazione è rivoluzionare il settore dell’aviazione, trasformandolo da uno dei comparti più difficili da decarbonizzare a un modello di sostenibilità ambientale ed economica.

Tra le proposte avanzate dalla fondazione, emergono iniziative per spingere sull’adozione di Saf (Sustainable Aviation Fuels), fondamentali per tagliare le emissioni di CO2 senza sacrificare la crescita del traffico aereo.

Questi biocarburanti – prodotti da oli di scarto, grassi animali e biomasse – possono ridurre fino all’80% le emissioni rispetto ai carburanti tradizionali. Ma per un’adozione crescente necessitano di un sostegno economico più ampio.

ITA chiede sostegni sul biocarburante

Proprio quest’ultimo punto è stato al centro dell’intervento di Antonino Turicchi, presidente di ITA Airways e molto attento al bilanciamento tra sostenibilità ambientale e controllo dei costi.

«Il tema del Saf è molto attuale tra i vettori. E da qui passa la decarbonizzazione del trasporto aereo. Il costo del carburante incide circa per il 30% in una compagnia aerea. Quello che si rischia per il Saf è considerarlo una commodity mentre andrebbe trattato un maniera diversa, in quanto non è una risorsa naturale disponibile».

Ne deriva che l’approccio di compagnie e istituzione deve cambiare. «Va disciplinata come se fosse un investimento» sottolinea il manager.

«Pertanto sarebbe opportuno una legge ad hoc che facesse sì che nei contratti per il Saf ci fossero sostegni per agevolarli. Se le cose rimanessero come oggi, l’elevato costo del Saf ricadrebbe inevitabilmente nel costo dei biglietti. E non è giusto». Per Ita la decarbonizzazione del trasporto aereo passa anche dai nuovi velivoli in flotta, che mediamente consumano il 25% in meno rispetto a ieri.

Nel 2025, il biocarburante rappresenta il 2% dei consumi degli aerei. «Per portarlo al 50% serve questo cambiamento strutturale e legislativo».

Decarbonizzazione trasporto aereo
Antonino Turicchi

Decarbonizzazione del trasporto aereo, gli obiettivi di ITA Airways

Ma quali sono le iniziative che ITA Airways mette in campo per ridurre le emissioni di CO2? Antonino Turicchi le ha elencate in maniera chiara.

«Sono di 3 tipi: il primo è il rinnovo della flotta, che oggi ha una media di 7 anni di età, pari a 4 anni e mezzo più giovane rispetto agli altri carrier nazionali. Questo è stato possibile perché abbiamo ordinato gli aerei prima degli altri, che ora stanno scontando i ritardi nelle consegne. Secondo: insieme ad Aeroporti di Roma e a Trenitalia crediamo molto nell’intermodalità. Per questo abbiamo siglato un accordo che punta a potenziare l’alta velocità su Fiumicino, facendo sì che i passeggeri arrivino in treno. Questo significa non solo un miglior servizio quanto un forte abbattimento delle emissioni rispetto alla scelta dell’auto privata. Terzo: puntiamo sui veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale, che colleghino l’aeroporto col centro di Roma».

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