Mentre si alimenta la sterile polemica tra Bev, Phev e ICE per limitata conoscenza delle cose o celato interesse personale, un dato spicca, quando si parla di auto in Italia: l’età media del circolante nazionale continua a crescere con una rapidità anche superiore al passato recente.
Spinte tecnologiche, appeal dell’auto connessa, incentivi o quant’altro, nulla hanno potuto su quello che più impatta per tutti.
Auto più giovani in strada vuole dire mezzi più sicuri, efficienti e anche con meno emissioni, parecchio meno. Eppure qualcosa non va bene, in primis i costi di un’auto nuova oggi.
Auto nuove e storiche in Italia
È solo il 24% delle auto in circolazione che ha meno di cinque anni. L’età media delle autovetture in Italia è prossima ai 13 anni, tra le più alte in Europa e ben superiore a Francia (11 anni), Germania (10 anni) e Regno Unito (8 anni).
Il dramma, la sorpresa, vedetela come volete, è che di questo passo crescono anche e cresceranno a ondate variabili, le auto che in Italia diventano “storiche”.
Al compimento dei venti anni ci sono inserimento possibile in elenco ACI Storico, per la rilevanza del modello e vantaggi di bollo e assicurazione, nei costi. Quindi ancora meno incentivo a cambiarle, se funzionano degnamente per quanto devono fare e non ci sono “spinte”.
Che succede? Si cambiano questi limiti, si filtrano i modelli da agevolare quando anziani senza metter troppa auto in salvaguardia, si tolgono benefici alle nuove storiche… O prima di toccare i diritti di molti, si compensa con aumento, ennesimo, per le auto nuove che sono sempre meno democratiche?
L’Osservatorio Prezzi MissionFleet in effetti vede salire molti oneri, in primis assicurazione, ma finché il mondo flotte tira, con le auto aziendali e i noleggi, il treno viaggia senza fermarsi. Sul lungo termine, nemmeno così lungo, però, qualche correzione andrà fatta. Altrimenti, altro che nuove auto elettriche o emissioni 0 in vendita da 2035… Contando che già oggi le over20 superano il 30% del circolante, a quel tempo il circolante nostrano anni Trenta, qualunque cosa si venderà, potrebbe essere ampiamente “maggiorenne”.