Un tema molto dibattuto, oggi, quello della crisi automotive in Europa. Dopo che Volkswagen pare pronta a ridimensionarsi, negli stabilimenti e quindi per i lavoratori, anche altri potrebbero seguire. Una strada per la salvezza, dalla politica che non può rimangiarsi la parola sul trend zero emissioni, pare possa essere il dilazionare il termine per la vita dei motori termici, con i carburanti sostenibili, ma anche alleggerire i costruttori delle sanzioni previste.
Altrimenti o si chiudono fabbriche, o si aumentano i prezzi delle auto, già care. Alternativa, possibile e tremenda, per evitare multe e fallimento delle case auto, che vendano meno termiche e più elettriche, togliendosi un po’ di sanzioni ma anche di libertà ed economia al cliente, anche flotte.
Staremo a vedere ma qualcuno parla già di non far pagare subito tutto il conto a industrie che potrebbero saltare. Pur se Tavares dice che Stellantis farà fronte, pur se qualcuno vuole non cambiare nulla.
L’Italia vuole cambiare, eccome a #FORUMAutoMotive il ministro Urso annuncia nuova iniziativa del Governo per anticipare a inizio 2025 la revisione dello stop ai motori endotermici.
“Noi abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato verso un modello che ci espone alla concorrenza sempre più agguerrita dei marchi cinesi. C’è il rischio che, con le multe a carico delle Case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della CO2, si renderà ancora più complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici”.
Urso ha poi aggiunto: “Siamo a un bivio. L’Europa deve decidere ora se confermare gli obiettivi di azzeramento della CO2 al 2035 o metterlo in discussione per attenuare le ricadute in termini di tenuta sociale ed economica, consentendo alle nostre imprese di prepararsi meglio. Occorre prendere scelte sulla base di approfondite analisi. Con la Repubblica Ceca ci siamo fatti promotori di un “Non Paper”, che sarà presto discusso in Commissione, al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici entro il 2035: chiediamo di anticipare da fine 2026 ai primi mesi del 2025 la revisione del rapporto di regolamento sulle emissioni della CO2 dei veicoli leggeri per concedere alla nostra industria le risorse necessarie e le modalità regolatorie per accelerare sull’attuale traiettoria, recuperando lo svantaggio accumulato. Vogliamo anticipare questa decisione perché farlo a fine 2026 vuol dire farlo quando sarà troppo tardi. L’obiettivo della decarbonizzazione è sfidante, ma necessario e occorre riaprire subito il dibattito sulle modalità per raggiungerlo: ci vuole una visione di neutralità tecnologica accompagnata da risorse significative, sia sul fronte della domanda, sia sul fronte dell’offerta. Eventi come #FORUMAutoMotive servono per guardare avanti e affrontare efficacemente le sfide della transizione ecologica e della competitività globale. È fondamentale proteggere settori chiave come l’automotive su cui si regge il sistema europeo, l’economia e la società anche nel nostro Paese”.