deducibilità spese di trasferta

Deducibilità spese di trasferta e rappresentanza: cosa cambia dal 2025

Dal 2025 per dedurre spese di trasferta e rappresentanza vige obbligo della tracciatura: vitto, alloggio e trasporti

La nuova legge di Bilancio non tocca solo le auto aziendali (MissionFleet) ma anche le trasferte (tipiche di Mission) introducendo l’obbligo di pagamento tracciato a partire dal prossimo anno 2025, per avere la deduzione delle spese.

Dove vale la nuova regola di deducibilità

Una cosa per molti già logica e in vigore, nel mondo di certe aziende, ora prevista per legge (art. 10 Ddl bilancio 2025) in Italia. La regola vale per tutte le spese di vitto e alloggio, ma anche per quelle di viaggio e trasporto con “autoservizi pubblici non di linea” come ad esempio Taxi o Ncc e navette.

Nuova deducibilità spese trasferta e rappresentanza, spiegazione tecnica

La nuova regola che impone tracciabilità dei pagamenti per avere rilevanza fiscale, cerca anche di limitare la tipica evasione attuata da alcuni tramite i rimborsi spese, impattando su Ires e Irap. Dove ora solo i movimenti tracciati escludono la tassazione dei rimborsi spese ai fini del reddito.

Sopra i 2.500 euro scatta la verifica

Arriva poi un’altra novità importante per chi ha spesso o comunque alti rimborsi spese: l’obbligo, per la sola PA, quando si pagano a dipendenti importi oltre 2.500 euro, di verificare che il beneficiario non abbia cartelle pagamento insolute.

Una modifica dell’art. 51 comma 5 Tuir, stabilisce quindi che l’esenzione dalla formazione di reddito dei rimborsi (per vitto, alloggio e trasporto) si applica solo se le spese di cui si chiede rimborso sono pagate con mezzi tracciati.

 

—> Per il classico rimborso chilometrico di viaggio con auto, invece, sono di interesse i valori delle Tabelle ACI.

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