La trasferta di lavoro che prevede un volo aereo capita, per qualcuno spesso, ma come si comportano i viaggiatori oggi? Quali le sfide affrontate e il livello di soddisfazione. A confermare quello che chi si occupa di Business Travel sommariamente conosce, quantificandolo, un sondaggio attuale su oltre 1.300 viaggiatori d’affari che hanno viaggiato in aereo negli ultimi 12 mesi.
Il prezzo del biglietto resta un fattore cruciale, con quattro viaggiatori su dieci che scelgono l’opzione più economica, ma poi quasi la metà dei partecipanti paga per la selezione del posto a sedere. Altri scelgono di pagare per i bagagli, se non inclusi. Metà dei viaggiatori preferisce acquistare biglietti completamente o parzialmente rimborsabili.
Fattori di influenza
Il prezzo è uno dei maggiori fattori di influenza nella scelta di un volo, per il 51% dei partecipanti, ma il fattore principale è l’orario di partenza/arrivo o la durata del volo, indicato dal 71% degli intervistati. Le politiche aziendali influenzano il 49% dei viaggiatori.
Quanto durano i viaggi di lavoro in aereo e in che classe
La maggior parte dei viaggiatori utilizza l’aereo per viaggi compresi tra i due e i sei giorni. Solo il 3% vola per viaggi di un giorno. Nei voli a corto raggio l’88% dei viaggiatori sceglie la classe economica. Nei voli a lungo raggio, meno della metà viaggia in economy, due su dieci in premium e tre su dieci in business class.
Sostenibilità viaggio aereo: relativa
Il comportamento più comune è la scelta di voli diretti (66%). Circa tre viaggiatori su dieci visitano più destinazioni in un solo viaggio, utilizzano i mezzi pubblici per arrivare o partire dall’aeroporto e ricaricano la propria bottiglia d’acqua. Al contrario, pochissimi viaggiatori scelgono voli con le emissioni più basse, e solo il 16% cerca di volare meno. Due terzi dei partecipanti ammettono di non considerare i fattori ambientali se le scelte sostenibili comportano costi aggiuntivi.
È la stessa Olivia Ruggles-Brise, vice president della Sostenibilità in BCD, che conferma come “questa ricerca dimostra che i viaggiatori non danno la priorità alla sostenibilità. I travel manager possono influenzare il comportamento incoraggiando o imponendo misure sostenibili, spesso collegate al benessere. Trovare un equilibrio, privilegiando solo i viaggi essenziali e la business class per questi, può migliorare benessere del viaggiatore e sostenibilità.”
Insoddisfazione di chi viaggia in aereo per lavoro
Oltre due terzi dei viaggiatori si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti delle politiche di viaggio aziendali e dei fornitori preferenziali. Ma una percentuale simile è insoddisfatta per i servizi aggiuntivi esclusi o che richiedono l’approvazione. Un quinto segnala strumenti di prenotazione poco intuitivi, classi di servizio limitate o l’incoraggiamento all’utilizzo di compagnie low cost. Un viaggiatore su sei menziona la scarsa considerazione per il benessere. Quando volano, i viaggiatori si lamentano soprattutto per i ritardi e le cancellazioni, orari scomodi e posti poco confortevoli. Quasi nessuno si dichiara insoddisfatto per la mancanza di sostenibilità o restrizioni di accessibilità.
La lounge e lo smart working aiutano
Le situazioni più comuni e scomode dei viaggiatori d’affari includono la mancanza di spazio per i bagagli e problemi tecnici dell’aeromobile. Altre situazioni spiacevoli sono il volare in condizioni meteo avverse, andare a lavorare dopo un volo notturno o guidare dopo un volo a lungo raggio.
Teri Miller, executive vice president, Global Client Team di BCD, suggerisce che “aggiungere servizi accessori come l’imbarco prioritario o l’accesso alla lounge, può rendere i viaggi di lavoro meno stressanti. Consentire flessibilità negli orari, il lavoro da casa o del tempo libero dopo un viaggio d’affari, può anche aiutare i dipendenti a riadattarsi una volta tornati.”