Settore auto

Settore auto: meno profitti a tutto 2026, Cina -5%

Il settore automobilistico globale vive un momento grigio per produzione e vendite. Un avvicinamento alla stabilità globale, solo nel 2026

Non serviva un nuovo report di S&P Global Ratings (“S&P”) per sapere che il settore automobilistico globale vive un momento grigio per le vendite, di auto e non solo. Però aiuta a confermare almeno i punti chiave, per tutti, per chi ancora non lo sapesse.

Oltretutto con un orizzonte di breve periodo che rende chiaro posa possono, o meglio non possono, permettersi i costruttori auto ed il settore che gravita sulla vendita di nuove auto. Tra Europa, Asia e Americhe.

In sostanza è confermato che la produzione automobilistica globale non ha più slancio ma peggio, sta calando e lo farà ancora. Certo, gli OEM cercano di ottimizzare l’impronta produttiva e le scorte, sapendo del mercato incerto, ma proprio poiché incerto non ci sono obiettivi di alto livello, nel breve. Quelli che invece si sentivano promuovere anni addietro.

Oltretutto, la pressione competitiva della Cina, come fornitore automobilistico globale, si sta gradualmente estendendo anche al segmento premium. Sembra strano da noi in Italia, che il premium lo vediamo poco percentualmente, salvo in certe flotte di auto aziendali. Eppure così è.

Infine il grande, in realtà sempre meno, tema delle auto elettriche. Le vendite di veicoli elettrici continuano a crescere, più in Cina e negli Stati Uniti, mentre vacillano in Europa a causa della diminuzione del sostegno dei governi alla transizione.

A quantificare la tendenza, il grafico qui riportato con i volumi attuali e attesi, le variazioni di anno in anno, divisi per continente, dove è chiaro un avvicinamento alla stabilità, tra produzione e vendita, globale, solo nel 2026. I riferimenti sono quelli del pre-pandemia, 2018.

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