“Peccato che da noi per colpa del malcostume e della politica, non le fanno così! Con i soldi della Volkswagen, dei grandi fondi e delle banche oltretutto”. Poteva dire più o meno così, qualcuno dall’Italia ammirando il progetto di Northvolt, azienda che in Svezia nutriva ottime speranze di fare bene, nelle batterie per auto elettriche, quelle della rivoluzione anni Venti.
E invece? Invece pare che nonostante un iniziale sviluppo di portata internazionale, che non tocca solo la UE, si debbano tagliare oltre 1.500 posti lavoro. Proprio in Svezia, tra Skellefteå, Västerås e la stessa base direzionale di Stoccolma.
Meno ordini del previsto, e non per colpa loro, Cina e Oriente in genere che non demorde, anzi, ora il ridimensionamento (come dettagliato da IlSole24ore). Potrebbe svanire il sogno del ciclo completo delle batterie tutto europeo. Di certo rallentano e ritardano certi piani, con i 60 GWh di capacità annua (per un milione di auto elettriche) e poi 150 GWh del 2030, che diventano molto più graduali, ma l’intenzione resta.