Nei giorni in cui al Parlamento europeo si discute dei nuovi sistemi di omologazione delle auto e dei motori, fino ad oggi fatti da laboratori europei pagati dalle stesse Case automobilistiche (vi ricorda qualcos’altro il fatto che il controllore viene pagato dal controllato…vedi alla voce finanza…), Fca fa sapere che i suoi motori, anche naturalmente quelli diesel, sono in regola con le emissioni. E, anzi, rilancia aggiornando volontariamente le “calibrazioni” dei motori Euro 6, per “migliorare la prestazione in termini di emissioni in condizioni di guida reali”, come si legge in una nota.
Nota che fa il punto sullo stato dell’Arte dei controlli, mettendo l’accento sul fatto che “i sistemi di controllo delle emissioni dei motori Fca funzionano nello stesso modo a parità di condizioni sia che il veicolo si trovi in laboratorio o su strada. I veicoli diesel Fca se testati in base all’unico ciclo di prova prescritto dalle norme europee fanno registrare risultati entro i limiti di legge e rispettano le relative prescrizioni”. Del resto Marchionne parlando di Dieselgate ha sempre tenuto a sottolineare che il gruppo usa centraline Magneti Marelli e non quelle di Bosch, trascinata nello scandalo dal gruppo Volkswagen.
Fca poi si allinea alle linee guida che stanno emergendo a Bruxelles sulle nuove regole Ue, grazie alle quali si sta pensando di introdurre prove su strada con un sistema di controlli che, secondo la Commissione, sarà il “più restrittivo nel mondo”. “Con la nostra proposta aumenteremo la qualità e l’indipendenza dei test per i veicoli”, ha sottolineato il commissario all’Industria Elżbieta Bieńkowska. “Completeremo così gli sforzi per introdurre i test sulle emissioni più severi del mondo in modo da assicurare che i rigorosi limiti di emissioni verranno realmente raggiunti”. Tanto rumore per nulla, dicono però in molti.
Il Comitato tecnico per i veicoli a motore, un organismo del Consiglio degli Stati europei, ad esempio, ha proposto di alzare i limiti per gli Nox previsti dal regolamento del 110% nel periodo che va dal settembre 2017 al 31 dicembre 2018 e del 50% nel periodo successivo. In pratica il prossimo anno si salirebbe da 80 a 168 milligrammi di Nox a chilometro. Stavolta reali però. O, almeno, si spera.