Novità fiscale 2024 per le auto aziendali in Italia: da una recente sentenza della Cassazione, i costi relativi sono integralmente deducibili dall’imponibile Irap se “inerenti civilisticamente”.
Si tratta di una interpretazione utile a molte società e soggetti ma che pone anche dei limiti per altri, vediamo qui a seguire i casi e il dettaglio, che è di interesse per molti in Italia e si differenzia dal più noto e argomentato nel corso del tempo aspetto dei rimborsi chilometrici, a loro volta oggetto di tassazione e deducibilità Irap.
Quando vale la piena deducibilità Irap di auto aziendali
Per le società e i soggetti che determinano il tributo in oggetto secondo l’art. 5 Dlgs 446/1997, con principio di “derivazione diretta dal bilancio” non valgono quindi le limitazioni Tuir, come quella del tetto massimo al 20%.
In questi casi costi e ricavi del conto economico hanno piena valenza anche fiscalmente, salvo deroghe.
I casi e i riferimenti normativi
Su questo tema, si era ripetutamente espressa anche l’Agenzia delle Entrate (circ. 36/E/2009 e 39/E/2009) contestando l’assenza di inerenza di un costo se questo (ad esempio l’auto aziendale) non attiene all’attività d’impresa ma compete a sfere personali. Ora la Corte di cassazione mette in luce una interpretazione più ampia, sulla deducibilità fiscale delle auto aziendali, ma ribadendo che il contribuente deve conformarsi al “principio di veridicità” in redazione bilancio (art. 2423-bis Codice civile).
In pratica già a priori, i costi per servizi nel conto economico (art 2425, lettera b – n. 7 Codice civile – principio contabile Oic 12) devono essere per sole finalità aziendali (nessuna spesa personale di amministratori o soci). Un principio purtroppo non sempre univoco e analogo per tutti, nelle flotte, come quando l’auto è anche di uso personale, assegnata in uso promiscuo, generando così fringe benefit (di cui scriviamo ampiamente e con aggiornamenti costanti sulle pagine di Missionline.it).
