Che succede ora al mondo dell’auto elettrica, in America? Con i risultati delle elezioni qualcosa potrebbe cambiare. Dopo il clamore dell’intervista con Elon Musk e Donald Trump via social, proprio il candidato presidente degli Stati Uniti ha poche ora fa parlato, autonomamente, di molti argomenti di fronte al popolo americano.
Nella dura lotta per la Casa Bianca dei prossimi anni, tra lui e la sfidante Harris, i temi dibattuti sono molti, tra di essi anche l’ecologia e l’approccio ai trasporti green, auto elettrica inclusa.
Beh, come altre volte Donald Trump alza i toni e persino spiazza un po’ tutti. Trump sostenuto, amico, del re delle auto elettriche, il patron di Tesla? Macchè! Almeno se ci si limita a parlare di auto elettriche pensandole come oggetto di spinta o rfiuto politico e a Musk come rappresentate di quell’interesse, solo.
Basta Green Deal, basta Bev forzate
«Metterò fine alla guerra di Kamala all’energia e al Green New `scam´ (formalmente sarebbe green deal, ndr)», avrebbe detto ieri Trump secondo le trascrizioni.
«Metterò fine anche agli obblighi per favorire i veicoli elettrici, nonostante l’endorsement di Elon Musk», ha anche detto Trump.
L’ex presidente in corsa per le nuove elezioni ha parlato per quasi un’ora autonomamente, prima di rispondere, a suo modo e con propri tempi, ai media coinvolti.
A oggi la percentuale di Bev vendute negli USA, tra le nuove auto immatricolate, è costantemente sotto il 10%, meno che in molti Paesi d’Europa. Con Tesla saldamente in testa, grazie soprattutto a Model Y e pur con quache calo, seguita da Ford e la California Stato pioniere.
Il balletto con la AI di Musk, per Trump alla Travolta
Nelle scenografie varie dei social, non manca un balletto virtuale, alla Stricia per intendersi, del boss di Tesla con il vecchio e forse anche nuovo presidente americano Donald Trump. Uno stile quasi travoltiano che onestamente, per chi è all’antica e serioso su temi che impattano molto la società, non “travolge” ma un po’ fa comunque ridere.
