Molte Marine militari, soprattutto nella Nato, devono rinnovare le flotte di cacciamine convenzionali. La Marina Militare italiana avrà cinque nuovi cacciamine, con livello elevato di integrazione e automazione delle operazioni, all’avanguardia nel controllo, la difesa dei fondali e delle infrastrutture subacquee.
Ad occuparsene Intermarine e Leonardo, in accordo con la Direzione degli armamenti navali della Difesa italiana. Saranno loro a fornire unità navali di ricerca e bonifica mine, ovvero i cacciamine Cng/C.
Si parla di 1,6 miliardi di euro, per cinque unità prodotte presso i cantieri navali a Sarzana (La Spezia). Oltre a un miliardo a completamento del programma, parte evolutiva del precedente di studio per “riduzione del rischio e definizione del progetto di unità Cng”.
Come sono fatti i nuovi cacciamine in flotta alla Marina Militare
Intermarine si occupa del sistema piattaforma, Leonardo design e sistema di combattimento. I cacciamine di nuova generazione costieri hanno scafi resistenti a esplosioni subacquee e bassa segnatura magneto-acustica. La lunghezza è circa 63 metri e il dislocamento di circa 1.300 tonnellate.
I nuovi Cng/C della Marina Militare potranno fare bonifica operando all’interno di campi potenzialmente minati. In sicurezza degli equipaggi, impiegando diverse tipologie di mezzi autonomi come moltiplicatori di efficacia e potenziamento delle capacità.
Sono dotati di sonar e controllo multi-dominio, con gestione integrata di veicoli unmmanned. Tipiche missioni, appunto, quelle di bonifica aree minate e di seabed surveillance.
I nuovi Cng/C saranno anche le unità di contromisure mine più innovative al mondo. Grazie anche al sistema di comando (Sadoc 4 cyber-resilient) fornito da Leonardo.