Studio Aniasa sull'auto

Studio Aniasa sull’auto, in crescita la richiesta di vetture cinesi

L’associazione di Confindustria e Bain & Company hanno presentato una ricerca che mostra come l'auto sia ancora un mezzo di trasporto fondamentale e di come le vetture made in China siano sempre più appetibili per i consumatori italiani

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Uno studio Aniasa sull’auto mostra alcune sorprese e altrettante conferme. La prima è che le vetture private continuano a occupare un posto privilegiato nel cuore degli italiani, con quasi 3 su 4 che la utilizzano in modo ricorrente.

La seconda è che l’auto rimane il mezzo di trasporto più pratico e flessibile, soprattutto per gli usi lavorativi e misti. La terza è che oggi il 25% degli italiani prima di acquistare un’auto nuova prende in considerazione brand asiatici e cinesi.

L’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità e Bain & Company, ad aprile scorso hanno interpellato 1.031 persone.

L’analisi evidenzia che la praticità d’uso e la comodità emergono come principali spinte nelle scelte di mobilità dei consumatori. E in questo, l’auto risponde in modo ottimale a queste esigenze, offrendo flessibilità, accessibilità e comfort che altri mezzi di trasporto spesso non possono eguagliare.

Una preferenza particolarmente marcata avviene in contesti in cui i trasporti pubblici sono meno efficienti o meno accessibili.

(Le vetture cinesi arriveranno al 7% in Europa?)

Studio Aniasa sull’auto, mobilità sempre più flessibile

Una delle componenti della ripresa della mobilità sulle strade nel post-pandemia è che il lavoro da remoto si è ormai stabilizzato su una media di 1,6 giorni alla settimana. Pertanto gli spostamenti per motivi di business rimangono una componente importante della mobilità quotidiana, poiché molti lavoratori devono comunque recarsi in ufficio alcuni giorni alla settimana.

In questo scenario ibrido di flessibilità e adattabilità, i mezzi di trasporto sono cruciali.

In questo panorama, gli italiani sono attendisti e osservano il mercato. C’è inanzitutto una forte attesa di un calo dei prezzi delle auto, auspicato dal 26% del campione. Ossia il 5% in più rispetto al 2020.

C’è poi il timore che i problemi di reddito presenti o futuri (segnalati dal 30%) rendano l’acquisto di un’auto un investimento sempre più impegnativo e rischioso che si tende a rinviare.

Ma a quali condizioni gli italiani sarebbero disposti a comprare o noleggiare una vettura nuova? Gli incentivi governativi e gli sconti continuano a essere i principali strumenti richiesti dai consumatori per considerare il cambio della vettura (il 75% li ritiene condizione necessaria).

Questo sottolinea quanto le politiche di sostegno economico siano fondamentali per il mercato automobilistico, rendendo l’acquisto accessibile per i veicoli più ecologici e tecnologicamente avanzati.

La riduzione o l’azzeramento degli incentivi avrebbe un impatto decisamente negativo sulle vendite. Infatti non possono prorogarsi nel tempo e andrebbero sostituiti da una politica di supporto alternativa e continuativa per favorire la transizione verso una mobilità sostenibile.

Aniasa: serve una nuova politica fiscale sull’auto

Studio Aniasa sull'auto
Alberto Viano

«L’entrata in vigore dei nuovi eco-incentivi e il quasi contestuale loro esaurimento per le vetture elettriche», ha commentato il presidente Aniasa Alberto Viano a margine della presentazione, «evidenzia come esista anche in Italia una crescente domanda per i veicoli elettrici. Questa chiaramente necessita, come del resto in tutta Europa, di incentivi diretti o fiscali. Ai consumatori e alle aziende servirebbe una nuova e stabile politica fiscale sull’auto che riduca o azzeri il gap rispetto al resto d’Europa sui costi di mobilità. Gli incentivi, così come erogati oggi, hanno sicuramente accelerato la transizione, ma hanno anche creato tensioni temporanee sulla domanda di vetture e poca prevedibilità per i consumatori e gli operatori di mercato».

Lo studio Aniasa sull’auto mostra anche che inequivocabilmente le vetture green faticano a diffondersi. E parlallelamente aumenta la propensione per le auto asiatiche.

Ovviamente per vetture gree si intendo quelle elettriche o ibride plug in. Insomma: “alla spina”. Ed è questa la “spina nel fianco” che allontana i consumatori, scoraggiati dalle difficoltà legate alla ricarica (segnalate dal 52% del campione). C’è poi la percezione di una scarsa sicurezza (20% degli intervistati e +16% rispetto al 2020) delle vetture elettriche.

Studio Aniasa sull’auto: cinesi? Perché no?

Lo studio Aniasa sull’auto mette in luce anche l’altra citata tendenza emergente nel mercato automobilistico italiano: l’aumento della propensione per le auto cinesi e asiatiche.

La percentuale di italiani che prende in considerazione un brand dell’Estremo Oriente è salita in un anno dal 17% al 25%. Questo anche perché negli ultimi anni, i produttori asiatici hanno compiuto passi da gigante in termini di qualità e affidabilità dei loro veicoli anche grazie a investimenti significativi in ricerca e sviluppo. Questo ha permesso ai principali marchi di guadagnare una reputazione positiva.

C’è poi il tema del prezzo competitivo. Ossia un fattore chiave che favorisce l’interesse per le auto cinesi e asiatiche: il 29% degli intervistati lo evidenzia come fattore di scelta.

Alla luce dell’aumento dei listini, questo fattore le rende un’alternativa più accessibile senza compromettere significativamente la qualità. A proposito di qualità: il 36% di quanti prendono in considerazione marchi asiatici la apprezzano.

D’altro canto persistono ancora delle riserve tra una parte dei consumatori italiani. Infatti il 75% non sceglie auto asiatiche a causa dello scetticismo riguardo a durata e resistenza nel tempo. Insomma: sono percepiti come meno robusti rispetto ai marchi tradizionali europei.

Ci sono poi preoccupazioni legate alla disponibilità e alla qualità del servizio post-vendita, inclusa la reperibilità dei ricambi e l’efficienza delle reti di assistenza.

La percezione (o la paura?) della scarsa assistenza post vendita

«Gli italiani continuano a considerare l’auto come un bene fondamentale per la propria mobilità quotidiana, nonostante le crescenti sfide economiche e ambientali». Così ha commentato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company.

«Stiamo osservando uno spostamento significativo nel mercato, con una maggiore apertura verso i veicoli cinesi e asiatici, che offrono qualità e innovazione a prezzi competitivi. È evidente come i consumatori italiani stiano diventando sempre più aperti a nuove opzioni. Tuttavia, per capitalizzare questa tendenza, sarà cruciale per i produttori cinesi e asiatici continuare a migliorare la loro reputazione in termini di affidabilità e servizio post-vendita, affrontando le preoccupazioni dei consumatori».

(Leggi di Aniasa che chiede ecoincentivi per il noleggio)

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