Fallimento tour operator tedesco

Fallimento del tour operator tedesco Fti, i rimborsi previsti

Il grande gruppo d'oltralpe Fti Touristik ha portato i libri al tribunale di Monaco. Una polizza copre i danneggiati. Ma attenzione a chi ha prenotato solo volo o solo hotel

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Il fallimento del tour operator tedesco Fti Touristik lascia perplessi migliaia di clienti pronti a partire per le vacanze o per un viaggio di lavoro. Oppure che già sono partiti e devono tornare. Anche se la vicenda riguarda quasi esclusivamente turisti del nord Europa, è bene non abbassare la guardia e valutare certi comportamenti.

La vicenda soprattutto lascia nell’incertezza gli 11.000 dipendenti di questo che è il terzo gruppo turistico europeo, presente soprattutto in Germania, Austria e Olanda. L’azienda è proprietaria anche dei marchi 5vorFlug, BigXtra GmbH, Cars and Campers e DriveFTI, quest’ultimo attivo nel settore del rent a car.

Una nota di Fti spiega che il personale dell’azienda è al lavoro per permettere a chi è già partito di porter tornare. Mentre chi stava per partire dovrà rinunciare al viaggio, «a meno che la partenza non fosse prevista nella giornata di martedì (martedì 4 giugno, ndr)».

A garantire i diritti dei passeggeri dal fallimento del tour operator tedesco c’è la Cassa tedesca per l’assicurazione viaggi (Drsf), che dal periodo Covid copre eventuali emergenze di questo tipo. E lo fa riportando a casa chi si trova in viaggio.

Questa attività assicurativa è nata e opera sotto la supervisione del ministero della Giustizia ed è obbligatoria per i tour operator con un fatturato annuo pari o superiore a dieci milioni di euro. Il meccanismo? Si paga al fondo l’1% del prezzo del viaggio.

(Visita Fti.de con i contatti per avere informazioni sulla situazione. La pagina è in tedesco)

In caso di fallimento, minor tutela a chi prenota solo hotel e volo

Appena un mese fa, l‘investitore finanziario statunitense Certares si era presentato come nuovo proprietario. Un proprietario che si diceva si sarebbe fatto carico del debito. Ma secondo quanto riportato dal giornale tedesco  “Handelsblatt” così non è stato: non era disposto a ripianare un deficit di un importo miliardario a due cifre.

Un debito insostenibile, nonostante durante l’emergenza Covid il governo di Berlino avesse cercato di evitare il fallimento del tour operator tedesco “iniettando” nelle sue casse circa 600 milioni di euro nell’ambito del Fondo statale di stabilizzazione economica. Ma il governo federale ora ha rifiutato ulteriori aiuti.

Ma cosa sta accadendo al lato pratico? È sì previsto che tutti i vacanzieri che hanno prenotato un viaggio ricevano il rimborso dell’intero costo. Ma resta da vedere se ciò avverrà effettivamente, come paventa la stampa tedesca.

«Al momento è impossibile dire se chi ha prenotato riceverà indietro l’intero denaro. Quando qualche anno fa fallì il “gigante” Thomas Cook, il massimale assicurato non fu sufficiente e rimborsare i malcapitati. Nel 2021 sono stati apportati miglioramenti. Ma come funzionerà esattamente non è ancora chiaro» spiega Julia Zeller del Centro consumatori bavarese.

In alcuni casi, i viaggiatori dovranno anticipare i soldi del volo di ritorno. Questo perché molti partner, come compagnie aeree o hotel, spesso si rifiutano di fornire il servizio prenotato dopo l’annuncio di un’insolvenza.

Il Centro consumatori suggerisce anche a chi ha prenotato di evitare di cancellare il viaggio. Oltre ai costi di annullamento aggiuntivi, l’annullamento potrebbe rendere difficile far valere pretese nei confronti della Drsf.

Fallimento del tour operator, il tema dell’assicurazione

Un altro suggerimento: con un pacchetto turistico i consumatori vanno sul sicuro. Diversa è la situazione per le prenotazioni di voli o hotel tramite Fti, che spesso riguardano i business traveler.

In quest’ultimo caso, le prenotazioni non rientrano nei requisiti assicurativi obbligatori. Pertanto non si applica la protezione in caso di insolvenza.

«Chi ha prenotato solo un albergo tramite Fti purtroppo è colpito in pieno dall’insolvenza» aggiunge Julia Zeller. «Se Fti ha agito solo come intermediario al momento della prenotazione dell’hotel, gli interessati dovrebbero contattare direttamente la struttura e chiarire se la prenotazione è stata effettuata e la camera è già stata pagata. Le possibilità di rimborso sono spesso scarse».

In generale, secondo Zeller, quando si prenota un pacchetto turistico è importante prestare attenzione al certificato assicurativo. «Non si dovrà effettuare alcun pagamento finché non sarà disponibile il certificato assicurativo», avverte. «Quando si prenotano voli e camere è opportuno stipulare anche un’assicurazione personale».

(Leggi di PayPal quando in Francia lanciava una assicurazione di viaggio)
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