Oggi hanno meno di 20 anni, sono cresciuti immersi nella tecnologia ma sono molto più attenti delle precedenti generazioni della propria privacy, sono ambiziosi e pragmatici, non bevono e non fumano; sono gli adolescenti di oggi, chiamati Generation Z, che nel 2020 rappresenteranno il 40% dei consumatori negli USA, Europa e in Brasile, Russia, India e Cina (Bric).
Proprio per studiare questa generazione nasce Engaging Gen Z, lo studio internazionale realizzato da Ketchum,con lo scopo di conoscere a fondo chi sono, le loro abitudini, i posti che frequentano, le cose che amano fare o non fare: “Con questo progetto Ketchum si fa anticipatore del nuovo scenario e delle tendenze dettate dalla Gen Z per supportare i brand suoi clienti nel reindirizzare in maniera efficace le strategie di comunicazione e marketing, interpretare i bisogni di questo target emergente e intercettare le tendenze future” ha detto Andrea Cornelli, Ceo e Vicepresident di Ketchum Italia.
Nati dal 1998 in poi, sono “i cugini più piccoli dei Millenials” ma sono già profondamente diversi per attitudini, modo di pensare e comportamenti. Sono circa 2 miliardi in tutto il mondo e hanno un potere di spesa molto elevato (solo 44 miliardi di dollari negli Usa). Sono cresciuti nel momento di massima espansione di internet, di conseguenza vivono in un mondo globalizzato e senza confini spazio-temporali.
Questo lo spaccato di Patrizia Martello, Consumer Culture Consultant di Ketchum Italia e Docente di Sociologia della Comunicazione presso Naba di Milano commenta: “Gli Zeta sono nati e cresciuti in un mondo difficile, complesso e allo stesso tempo piatto e a portata di mano, pieno di innovazioni futuribili ma altrettanto pieno di piccole apocalissi. Circondati dalla tecnologia, sono i veri nativi digitali, almeno i più piccoli, che come primo device hanno avuto in mano uno smartphone. Lato consumi, scelgono l’accesso e non il possesso di beni, il paradigma dello sharing per loro è il mindset naturale, se garantisce esperienza e fruizione di ciò che vogliono. Indipendenti, autosufficienti e proattivi esercitano la loro autonomia nelle scelte quotidiane e in quelle familiari più importanti per la loro crescita e il loro futuro. Considerando la diversità culturale come un’opportunità di apprendimento, di conoscenza, di nuove relazioni, i viaggi e gli scambi interculturali possono certamente rappresentare per loro un modo per fare questo tipo di esperienze che, in fondo, sono esperienze di condivisione”.
Quindici i punti che possono riassumere questa generazione. E che, leggendoli, danno nuove speranze a questo mondo:
- Sempre connessi con la tecnologia
- Fieramente indipendenti e autosufficienti
- Vedono la diversità come un’opportunità
- Parsimoniosi
- Globe trotter
- Informati e istruiti
- Più realistici e prudenti dei Millenials
- Orientati alla condivisione
- Industriosi e motivati
- Difficilmente sono fedeli a una marca
- Diffidenti sulle reali prospettive dell’istruzione
- Sostenitori della diffusione della conoscenza
- Poco amanti dei vizi
- Imprenditori di se stessi
- Desiderosi di costruire un mondo migliore