Seal U DM-i

Seal U DM-i, La Byd ibrida

Seal U DM-i porta a un nuovo livello, più vicino al target italia, il brand cinese: 4 cilindri e oltre 1000 km di autonomia

Byd sceglie l’Italia e Roma, per presentare all’Europa Seal U DM-i: prima ibrida plugin messa sul nostro mercato, con prezzi da 39.800 euro, ma è dal 2008 che fanno Phev alla Byd. Parte dei ben tre milioni di auto con spina vendute nel 2023 dalla Casa che “spinge” sull’Europa non solo commercialmente, ma anche con il proprio stabilimento ungherese.

Seal U DM-i, Tecnica e prestazioni

A differenza di altre Phev native termiche rese tali grazie alla trasmissione, scendendo a qualche compromesso, su Seal U DM-i “comanda” l’elettrico nell’ingegnerizzazione. Sotto il cofano un oggi raro 4 cilindri aspirato, 1.5 benzina con rendimento termico del 43% abbinato al Dual Motor elettrico, capace di 15.000 giri alimentato da Blade battery 18,3 o 26,6 kWh LFP.

Per un funzionamento Ev fino a 70/80/125 km secondo la versione e un modalità ibrida che può essere parallela o in serie, gestendo automaticamente erogazione e auto-ricarica.

SEAL U DM-i

Le potenze combinate vanno dai 214 Cv ai 319 Cv della Seal U DM-i 4×4 che rafforza il 1.5 sovralimentandolo e sfrutta due motori elettrici (150+120 kW, agli assi) con ricarica fino ai 18 Kw DC: dato non comune per le Phev.

 

Se da fuori l’auto è analoga ma non identica alla Seal U elettrica, pulita e dai profili arrotondati, con misure da segmento D, in abitacolo permane il senso di qualità e ricchezza dotazioni.

Cambiano spazi e funzioni, visto che il pianale è molto diverso, ma in ogni caso ruolo centrale al grande touch da 15.6’’ rotante, alla cui base si trova un doppio caricatore wireless, ricco di app e sempre aggiornato. Materiali morbidi e pelle offrono comfort di livello, abbinati a sedili elettro-attuati climatizzati, tetto panoramico e purificazione aria.

SEAL U DM-i

Seal U DM-i, Come va

Alla guida di Seal U DM-i, la dimensione termica Byd che incuriosisce non è troppo sensibile, salvo spingere a fondo poiché il sistema non concede mai di scendere sotto 1/4 di carica batteria, rendendo l’esperienza più elettrificata possibile.

Eppure un 4 cilindri oggi è sempre meno comune, qui sfruttato più per generare corrente che subire pieni carichi a basso regime. Il nostro primo breve assaggio della versione Boost a trazione anteriore, conferma il buon livello qualitativo Byd in termini di materiali a vista (morbidi e solidi), assemblaggio e soprattutto dotazione.

Per una personalità che comincia a delinearsi nella gamma: ambienti menu e interfaccia tendenzialmente intuitivi, chiari nei colori ma ricchi di contenuti (come per i consumi netti e lordi di benzina) diversi dalle auto europee.

SEAL U DM-i

Per le aziende un nuovo modello da car-list Plugin, dato il prezzo aggressivo e i consumi palesati. A primo contatto che non temono la concorrenza, mantenendo la carica, con Wltp 0,9 l/100 km (elettrico tra 14,5 e 21 kWh/100 km). Per il driver l’effetto novità, di comfort e funzioni molto digitalizzate che potranno migliorare, in un segmento divenuto spesso oneroso. Non ci sono sportività eccessiva in questi 4,77 metri per 2,1 tonnellate, nemmeno lungo catalogo accessori, perché tutto incluso.

Specie gli Adas dovuti alla sicurezza oggi (5 radar + 1 camera) e quel serbatoio che sommato alla batteria permette autonomie combinate oltre 1.000 km. Nel bagagliaio, da 425 a 1.440 litri, nel connettore batteria invece, la funzione V2L, sempre utile.

Seal U DM-i nelle flotte

A chiarire il posizionamento e le doti di questo nuovo modello, venduto entro fine anno da 15 big dealer in tutta Italia e garantito 6 anni (8 per la parte elettrica) è Roberto Pazzini, Head of Corporate Sales & Used Cars di Byd Italia: «Con Seal U DM-i accontentiamo aziende e driver che non fanno una scelta 100% elettrica, come era l’offerta Byd fino a ieri. Un’auto che ha trazione elettrica dominante ma senza ansie, grazie al 1.5 che supporta il sistema e permette di saggiare questo tipo di mobilità».

scheda tecnica SEAL U DM-i

Cosa trova di tipico Byd chi ha avuto già esperienze con altre Phev meno recenti?

«In primis la grande autonomia complessiva, data oltre i 1.000 km. Poi la semplicità di offerta, con la versione Boost Fwd già dotata di tutte le caratteristiche che altrove sono optional: dai colori alla selleria e via dicendo, per canoni certi, senza sorprese e driver che guidano auto full-optional. Ultimo il costo, vicino al segmento C quando invece siamo nel D pienamente accessoriato, con tanto di Head-Up e camere a 360°».

In termini di capillarità sul territorio e dovuti aggiornamenti per un nuovo Phev?

«Siamo espandendo collaborazioni e rete, con noleggiatori e concessionari che in breve saranno da Nord a Sud (vedi le aperture multiple di Roma, ndr) offrendo assistenza dove necessario, senza problemi. In termini di aggiornamenti poi, saranno sempre gratuiti, Ota e fatti in casa: capaci di agire su ogni sistema ottimizzando software e persino firmware, essendo tutto di nostra produzione».

Scheda Tecnica – Byd Seal U DM-i Boost

scheda tecnica SEAL U DM-i

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