Elezioni europee di giugno

Elezioni europee di giugno: cosa cambierà per il business travel?

La consultazione elettorale del 6-9 giugno potrebbe e dovrebbe portare ad alcuni cambiamenti anche in ottica green. Ne parla Catherine Logan, vicepresidente senior regional di Gbta

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Le elezioni europee di giugno potrebbero significare dei cambiamenti per il business travel. Dal 6 al 9 giugno prossimo, i cittadini dei 27 paesi UE andranno alle urne per eleggere 704 parlamentari.

Se nel 2019 l’affluenza alle urne è stata del 50,7% degli aventi diritto, alcuni sondaggi prevedono un notevole aumento rispetto a quella percentuale.

Negli ultimi cinque anni le autorità dell’UE hanno presentato e sviluppato una serie di leggi e normative che hanno avuto un impatto diretto sui viaggi d’affari.

Per questo motivo, Catherine Logan, vicepresidente senior regional di Gbta per Emea e Apac, ha esaminato alcuni dei possibili sviluppi che l’esito delle elezioni potrebbero portare nel settore del business travel e della sostenibilità.

La manager ne ha parlato con un giornale britannico, con cui ha fatto alcune considerazioni. La prima questione è in che modo la Global Business Travel Association esercita la sua influenza sui policy maker europei.

«Collaboriamo con i decisori europei per garantire che i viaggi d’affari e i loro vantaggi siano ben compresi e presi in considerazione nel processo decisionale dell’UE. In vista delle elezioni europee di giugno, abbiamo esaminato ciò che è stato realizzato, cosa resta da fare e come le elezioni potrebbero avere un impatto sul settore».

(Scopri tutto quello che c’è da sapere sulla tornata elettorale europea)

Elezioni europee di giugno: si parte dal Green deal e dal Fit for 55

Neggli ultimi 5 anni, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea hanno emanato importanti norme. Soprattutto relative al quadro normativo sui trasporti, con il lancio del Green Deal europeo e del pacchetto Fit for 55. Ossia un insieme di politiche volte a rendere rendere il continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.

Con la sua enfasi sul trasporto sostenibile, l’impegno a ridurre le emissioni di carbonio, nonché la nuova responsabilità sociale delle imprese e i requisiti di conformità normativa, è probabile che il Green Deal cambi il modo in cui operano i viaggi d’affari in Europa.

La trasformazione sarà verso modalità di trasporto più sostenibili, per influenzare le opzioni di viaggio e lo sviluppo delle infrastrutture.

«Un esempio di Green Deal è la strategia UE per il trasporto aereo entro il 2050, presentata per la prima volta nel 2019. Questa mira a mantenere la competitività del settore mitigandone al contempo l’impatto ambientale. Implica poi la modernizzazione della gestione del traffico aereo, il miglioramento della connettività e la promozione dell’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione. Queste misure mirano a rafforzare la sostenibilità ambientale e probabilmente influenzeranno le rotte aeree, i costi di viaggio e le politiche di sostenibilità aziendale».

In realtà, gli effetti di queste politiche verdi sono già palpabili in alcuni Stati membri. In Francia, i voli a corto raggio sono stati vietati tra Parigi e le città collegate dalla ferrovia ad alta velocità. Un piano simile è attualmente allo studio in Spagna.

Con l’entrata in vigore di RefuelEU, dal 2025 i fornitori di carburante per il trasporto aereo dovranno garantire che, dopo il 2030, tutto il prodotto messo a disposizione contenga una quota minima di Saf e un minimo di carburanti sintetici.

Il tema del Cielo Unico Europeo

Elezioni europee di giugno
Catherine Logan

A questo punto, Catherine Logan spiega le prospettive per i viaggi d’affari in Europa dopo le elezioni europee di giugno.

«Un tema chiave da tenere d’occhio sarà il Cielo unico europeo. Negli ultimi anni le istituzioni hanno discusso questa proposta che migliorerebbe la gestione dello spazio aereo attraverso, a tutto vantaggio delle emissioni. I colloqui sono culminati in un accordo tra Parlamento e Consiglio a inizio marzo. La proposta di legge tenta di migliorare le prestazioni, l’organizzazione e la gestione dello spazio aereo continentale e la fornitura dei servizi di navigazione aerea».

Tuttavia, la mancanza di importanti cambiamenti nella legislazione esistente potrebbe significare un impatto molto ridotto sullo spazio aereo. Inoltre, l’accordo raggiunto tra i negoziatori è molto precario, con almeno sei paesi membri che chiedono alla presidenza belga di modificarlo. Anche la Commissione Europea non ha approvato l’accordo e potrebbe decidere di ritirare la misura e far ripartire da zero l’intero processo legislativo.

Ci potrebbero anche essere novità su CountEmissionsEU, che punta a regolare il calcolo delle emissioni. «Dal punto di vista della sostenibilità, è all’ordine del giorno. La metodologia sarà applicata alle catene di trasporto che si trovano in parte al di fuori del territorio dell’UE e utilizza un approccio “well-to-wheel”. Ciò significa considerare l’intero ciclo di vita di un carburante: dalla sua estrazione o produzione (il “pozzo”) fino al punto in cui entra nel serbatoio del veicolo (le “ruote”). Una cosa che renderebbe più semplice per i fornitori di viaggi garantire la correttezza dei dati sulle emissioni e che ci sia in atto una metodo di calcolo comune. Ciò aprirebbe la strada a un’efficace decarbonizzazione del settore dei viaggi d’affari, attualmente ostacolato da calcoli basati su schemi diversi».

Le altre novità nell’agenda del Parlamento UE

Ma quali saranno le altre novità sul tavolo del Parlamento Europeo in tema di business travel? Non solo le nuove politiche sostenibili e competitive ma anche molto lavoro per attuare la legislazione già approvata.

«Un esempio sarà l’implementazione dell’Etias (Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi). È un nuovo modo a disposizione degli Stati membri di condurre screening pre-viaggio per valutare i rischi di sicurezza legati all’immigrazione. Utili quindi prima di rilasciare un visto “Schengen”. I viaggiatori d’affari trarranno vantaggio da una maggiore sicurezza e da processi di controllo delle frontiere più semplici».

Per quanto riguarda le politiche di trasporto multimodale, si prevede che la Commissione Europea introduca una norma per modernizzare e rendere più competitivo il sistema di distribuzione dei biglietti con l’obiettivo di favorire la multimodalità.

È stato dimostrato che quest’ultima riduca di molto le emissioni degli spostamenti aumentando l’efficienza dei viaggi. L’Unione vuole rendere più semplice per i passeggeri prenotare tali viaggi.

«Peraltro tra i business traveler c’è una crescente domanda di poter combinare diverse opzioni di trasporto all’interno di un unico biglietto, includendo opzioni di trasporto più ecologiche. Un quadro legislativo volto a facilitare tutto ciò aiuterebbe la transizione dei viaggi d’affari verso opzioni più sostenibili. Gbta continuerà a lavorare in tal senso, stimolando i politici a fare meglio».

Elezioni europee di giugno, il Green Deal passa in secondo piano?

In che modo l’esito delle elezioni europee potrebbe influenzare il settore del business travel? «Alla vigilia delle elezioni, emergono alcuni temi chiari. Nei manifesti di diversi partiti si nota una evidente stanchezza nei confronti del Green Deal europeo. E una stanzhezza anche delle relative norme che tengono conto dell’impatto ambientale dell’economia europea in tutti i settori. Ciò è stato avvertito in modo più acuto a inizio 2024, quando gli agricoltori hanno occupato e bloccato le strade di Bruxelles per diversi giorni per protestare contro l’eccessiva burocrazia».

In risposta a tali proteste, molti partiti hanno scelto di attenuare i propri impegni ambientali a favore di richieste più esplicite per mantenere l’Europa un mercato competitivo.

Gbta nutre comunque delle forti aspettative per le attività del prossimo Parlamento di Strasburgo. Negli ultimi cinque anni, l’associazione è rimasta un partner impegnato nella collaborazione con le istituzioni per fornire consulenza su come il settore dei viaggi d’affari possa continuare a connettere e riunire gli europei in un mondo in cambiamento.

«I viaggi d’affari hanno un ruolo importante da svolgere nel contribuire a decarbonizzare l’economia. E in quanto settore chiave dell’economia continentale, comprendiamo che per avere successo le condizioni per attuare le ambizioni del Green Deal debbano essere orientate al business. Gbta ha appena pubblicato le sue priorità politiche per condividere la nostra visione e le nostre raccomandazioni ai politici europei che saranno eletti. Ci auguriamo che questi ultimi continuino a seguire percorsi per rendere più verde l’economia europea, consentendo al tempo stesso a settori chiave – come i viaggi d’affari – le norme di cui hanno bisogno per fare i giusti investimenti per rimanere competitivi e connessi».

 

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