Anche a febbraio 2024 il mercato dell’auto fa segnare un buon risultato (è il 19°mese consecutivo in positivo): +12,7%, migliore di 2 punti rispetto a gennaio.
Ma non si può considerarlo un dato eccellente, perché i giorni lavorativi rispetto al 2023 sono stati di più (21 anziché 20, grazie all’anno bisestile) e perché il comparto automotive appare frenato dall’annuncio di nuovi e più robusti incentivi all’acquisto promessi dal Governo, che però partiranno non prima della fine di marzo, se non addirittura da aprile.
Come influenzano il mercato auto gli incentivi
Questo posticipo ha bloccato buona parte dei contratti in fase di stipula. Una fiammata delle immatricolazioni però c’è stata, ma soltanto per pochi giorni: dal 23 gennaio, data in cui sono ripartiti gli incentivi sulla base dello schema 2023, e si è molto affievolita 14 giorni dopo, il 5 febbraio, quando sono terminati i fondi destinati agli ecobonus per le auto con livello di emissioni di CO2 compreso tra i 61 e i 135 g/km. I nuovi fondi saranno più generosi e, soprattutto, più consistenti come capienza.
Ma l’attesa dell’entrata in vigore sta provocando un forte rallentamento delle immatricolazioni che, presumibilmente, continuerà per il mese di marzo.
Chi compra più auto in Italia (privati, noleggi o aziende)
A sostenere le immatricolazioni di febbraio è stato il canale dei privati: +18,22%, 5,5 punti in più rispetto alla media del mercato (sono oltre 13.000 targhe aggiuntive sullo stesso mese del 2023), il noleggio a breve termine, che ha quasi raddoppiato le immatricolazioni (a causa della Pasqua “bassa”, ricorrenza che sancisce l’avvio della stagionalità del breve termine) e, ancora una volta, le km zero. A effettuare robuste iniezioni di auto-immatricolazioni a febbraio sono stati soprattutto i concessionari (+30,56%).
In crescita modesta le nuove targhe del canale delle società che acquistano direttamente (anche attraverso la formula finanziaria del leasing): +4,46%; male, invece, il noleggio a lungo termine (-14,49%, con una perdita di oltre 5.000 targhe). La poco brillante performance del long rent in questo inizio 2024 non deve però essere considerata l’anticamera della crisi: semplicemente molti operatori stanno aspettando a targare quando potranno usufruire dei nuovi incentivi 2024.
Previsioni mercato auto Italia 2024
Se quest’anno sarà un anno di ripresa migliore rispetto al biennio precedente lo si potrà capire soltanto alla fine del primo semestre quando, entrati a regime i rinnovati ecobonus, sarà evidente se finalmente la tanto auspicata accelerazione della fase di transizione ecologica diventerà più concreta. Per questo motivo Dataforce non ha ritenuto opportuno ritoccare il forecast e ha lasciato inalterate le previsioni già pubblicate il mese scorso, che ipotizzano per quest’anno 1.630.000 Passenger Cars (+3,7%) e 195.000 LCV (+4,2%).
Veicoli commerciali Lcv
Sul versante dei veicoli commerciali leggeri, il dato delle immatricolazioni di febbraio è migliore rispetto a quello delle Passenger Cars: +22,21%. Nel secondo mese dell’anno sono stati targati oltre 3.100 veicoli in più. A sostenere il comparto è stato il noleggio: il lungo termine, cresciuto del 40,5% e il breve termine, con un’impennata del 74,19%. In aumento anche le auto-immatricolazioni (+29,67%), ma non quelle dei concessionari a uso proprio (che diventano in gran parte km zero), che sono rimaste sugli stessi livelli del febbraio precedente. Tassi di crescita nettamente inferiori alla media del mercato per i “privati” (ditte, artigiani e professionisti) e per le società in proprietà e leasing, rispettivamente +5,5% e +9,65%.
Commento al mercato auto Italia 2024
“Mentre la trafila di approvazione dei nuovi incentivi (green?) è ancora molto lontana dall’essere terminata”, commenta Laura Gobbini, Project Manager & Data Analyst di Dataforce Italia.
“I 120 milioni di euro già stanziati per le autovetture con emissioni tra 61 e 135 g/Km (cioè termiche, mild hybrid, full hybrid e qualche plug-in) si sono volatilizzati in due settimane, la Presidente uscente della Commissione Europea Ursula von der Leyen lancia un messaggio fin troppo ammiccante a tutti coloro che in questa transizione imposta forzatamente vedono una resa incondizionata alle aziende cinesi. Di fatto afferma che «lo stato dell’arte è che abbiamo una legge secondo cui entro il 2035 dovremo avere zero emissioni e su proposta della Commissione c’è un ruolo speciale per gli e-fuel.
Ma nel 2026 ci sarà una revisione di tutto ciò, per assicurarci che ci siano opportunità per i consumatori ma anche per produttori». Bene, brava, bis… peccato che sventolare questa possibilità di revisione nel corso della conferenza stampa indetta per annunciare la sua ricandidatura sappia proprio tanto di tentativo di ingraziarsi quella parte di elettorato, sia consumatori che produttori, che ha sin dall’inizio puntato il dito contro una politica di asservimento totale agli interessi di pochissimi, con conseguenti ricadute, prima di tutto sociali, che nessuno dei governanti arroccati sugli scranni di Bruxelles ha finora spiegato come gestire. Non ho la palla di vetro, ma mi pare proprio che dopo aver ingranato la retromarcia, stiamo cominciando a rilasciare la frizione…”.
La classifica delle marche auto 2024
In ripresa le vendite di Fiat: +13,42%: appena meglio della media del mercato. Fiat ha targato 17.651 automobili rispetto alle 15.562 del febbraio 2023. Volkswagen, invece, perde quota (immatricolazioni a -12,95%) e anche il secondo posto in classifica, che a febbraio passa a Toyota. La casa giapponese fa registrare +25,81% e ha targato 10.893 automobili. Buon risultato per Dacia, che ha fatto segnare un incremento del 14,99%. Quinta è Peugeot, sesta Renault, entrambe con segno positivo. A seguire Ford, che perde terreno (-13,32%). Nelle posizioni successive Jeep (in leggero rialzo), Citroen (+39,68%) e Audi (+14,85%). Scorrendo la classifica, si notano le ottime performance di BMW (+36,65%), Hyundai (+39,5%), Suzuki (+65,2%), Lancia (+68,72%), MG (+203,5%). Tra i risultati negativi, DR Automobiles (-48,25%, nonostante la corsa degli ultimi 3 giorni), Mini (-36,96%), DS (-32,71%) e Smart (-48,66%).
Tra gli LCV, a febbraio Fiat (+23,09%, un incremento in linea col mercato) è sempre al comando, seguita da Ford, Iveco, Renault, Citroen, Peugeot, Volkswagen, Opel, Toyota e Mercedes. Nella Top 10 del mese, soltanto Citroen (-32,03%) e Opel (-18,58%) hanno mostrato segnali di regresso: tutti gli altri sono in crescita, con Ford che ha fatto segnare un eccellente +60,03% e Toyota +99,59%.
Elettrica o termica, la classifica aggiornata 2024
Tra le Passenger Cars continua il momento negativo per le auto elettriche che, nonostante la presenza di incentivi (che cresceranno ancora negli importi), fanno segnare un incremento molto modesto a febbraio: appena del 2,36%. In pratica nel secondo mese dell’anno sono state targate soltanto 115 auto elettriche in più.
La quota di mercato delle elettriche è del 3,4% e addirittura del 2,7% nel primo bimestre, dopo il tonfo di gennaio. Le auto a benzina sono sempre le vere protagoniste del mercato: la quota è tornata a superare di parecchio il 50% (esattamente il 54,2%), con una crescita di oltre 6 punti. Le immatricolazioni diesel sono ancora in flessione (-8,3%), come accaduto il mese precedente, ma la loro quota di mercato si mantiene comunque appena al di sotto del 20 %. Le ibride “vere” sono sempre in crescita, ma molto lentamente (+6,1%) e soprattutto soltanto grazie alle full hybrid (+16%). Le plug-in hybrid, invece, continuano a calare rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (-16,9%).
Complessivamente le ibride PHEV+HEV a febbraio hanno conquistato una quota del 13,4%. Tra le auto a gas, quelle alimentate a gpl salgono, ma soltanto del 5,9%, mentre quelle a metano sono aumentate, ma rappresentano ormai una quota infinitesimale.