Telelavoro

Il telelavoro non ha ucciso il business travel: lo ha trasformato

Un rapporto di Amex Gbt mostra che ciò che oggi spinge a effettuare i viaggi d'affari non è solo la ricerca di clienti ma anche il desiderio di incontrare i colleghi di altre sedi

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Secondo chi opera nel settore del business travel, telelavoro ha un po’ ucciso i viaggi d’affari. Se la cosa poteva essere vera durante i mesi in cui il Covid colpiva di più, oggi tutto sembra ribaltato. O comunque trasformato.

Anche se quando il mondo ha “riaperto”, molti manager si sono accortio che gran parte dei loro viaggi d’affari pre-pandemia non erano più necessari o finanziariamente sensati. Perché investire tempo e denaro quando le chiamate via Zoom ovviavano alla trasferta ed erano più sicure dell’interazione di persona?

Nel 2023, nei loro report finanziari di fine anno, alcune compagnie aeree  hanno riportato forti perdite dovute in parte al calo dei viaggi aziendali.

Eppure alcuni esperti ritengono che, man mano che le persone si adattano al lavoro ibrido, il business travel sia destinato a una rinascita e a un rinnovamento.

Il telelavoro, i viaggi d’affari e il rapporto Amex Gbt

Un rapporto dell’agosto 2023 della Global Business Travel Association mostra un’altra cosa. L’associazione prevede che nel 2024 i viaggi d’affari supereranno il livello di spesa pre-pandemia di 1.400 miliardi di dollari. In tutto il mondo. Ossia con 2 anni di anticipo rispetto a quanto inizialmente previsto da alcuni analisti del settore.

I dati di American Express Global Business Travel, la piattaforma internazionale di viaggi B2B, possono aiutare a spiegare il perché.

In collaborazione con la Harvard Business Review, i ricercatori Amex GBT hanno intervistato 425 professionisti statunitensi. Nel farlo, hanno scoperto che le aziende stanno cambiando il motivo per cui i loro dipendenti viaggiano.

Invece dell’attenzione pre-pandemica sulle gite orientate alle vendite, i viaggi d’affari sono ora incentrati su ciò che il rapporto definisce “viaggi non legati ai clienti”. Insomma: le aziende si incontrano internamente.

Per le imprese che operano secondo uno schema ibrido queste trasferte per relazioni faccia a faccia coi colleghi sono diventate vitale.

«Durante la pandemia, molte persone si sono trasferite. E ciò ha cambiato la demografia delle organizzazioni» afferma Patricia Huska, chief people officer di American Express Global Business Travel.

Sebbene le riunioni virtuali possano spesso essere sufficienti, i dati Amex GBT mostrano che possono essere un sostituto imperfetto. Infatti il 70% degli intervistati concorda che il telelavoro può far sentire i dipendenti disconnessi. L’88% che afferma che incontrarsi di persona è fondamentale per costruire relazioni positive e a lungo termine tra i colleghi.

«I legami tra i dipendenti si allentano facilmente. Quindi riunire le persone attraverso i viaggi rigenera i legami, rafforza la cultura all’interno delle organizzazioni e crea entusiasmo» aggiunge.

Il caso della pmi britannica

Questo è ciò che Deirdre Mc Gettrick, fondatore di UFurnish, piattaforma di arredamento online con sede in UK, ha visto in prima persona. Dopo la pandemia, tutto il suo team di 16 dipendenti è ricorso al telelavoro. Ora viaggia due volte l’anno per riunioni a livello aziendale.

«A gennaio andiamo tutti per una settimana in un hotel all’estero e approfittiamo di questo tempo per riflettere sull’anno appena trascorso e stabilire le priorità e gli obiettivi per l’anno a venire. Sia come azienda che all’interno dei singoli dipartimenti», afferma.

«A settembre, facciamo invece un viaggio più breve nel Regno Unito. Un evento senza lavoro, dedicato esclusivamente al riunirci in squadra per divertirci un po’ con attività come la degustazione di birra o il tiro al piattello».

Ossia cose che secondo l’imprenditrice britannica hanno un “enorme impatto” sia sul morale aziendale che sulla motivazione del team.

«È un’opportunità per riunire le persone e dare loro la possibilità di creare legami con coloro con cui lavoreranno, nonché con persone all’interno dell’azienda che di solito non incontrano. Significa che quando le persone comunicano durante tutto l’anno, è molto più più facile lavorare».

Questo schema piace all’imprenditrice e al suo staff. Al punto che quest’anno si punta a replicare. «Anzi: vorremmo farne tre, aggiungendone uno a maggio per aiutare a riorganizzarci tra i viaggi di gennaio e settembre» spiega Deirdre Mc Gettrick.

Il telelavoro e un nuovo ruolo del business travel

Il rapporto Amex GBT evidenzia anche altri importanti vantaggi del business travel. Sei intervistati su dieci hanno affermato di ritenere che i viaggi d’affari siano una componente chiave dello sviluppo professionale. E la metà concorda nel dire che i loro leader la pensano allo stesso modo.

«I dipendenti stanno notando che i datori di lavoro non guardano solo a quanto costano gli spostamenti, ma vedono in loro il valore dell’investimento» aggiunge Patricia Huska.

«Quando togli dagli uffici i collaboratori c’è un vuoto. E viaggiare è un modo per riempire quel vuoto».

Con il lavoro ibrido chiaramente destinato a restare, i viaggi d’affari – anche se in una nuova iterazione – hanno pertanto un nuovo ruolo da svolgere.

(Crescono i costi alberghieri: Amex Gbt avverte le aziende)

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