In che modo il budget mobilità può aiutare a decongestionare le strade? In che modo può andare a vantaggio dei dipendenti delle imprese? Come può cambiare il futuro dei trasporti?
Uno studio di McKinsey & Company dal titolo “how mobility budgets can change the future of transportation”, dedicato al tema degli incentivi per la mobilità per i dipendenti, ha dato risultati interessanti.
Il primo punto è che emerge come i budget mobilità rappresentino una soluzione che può sostenere la crescita e la fruibilità del trasporto sostenibile. E al tempo stesso ridurre la congestione nelle aree urbane. Ma rappresentano anche un benefit per i dipendenti e uno strumento che può aiutare i datori di lavoro ad attrarre e trattenere i talenti.
Partendo da questo spunto, lo studio analizza i diversi modelli di incentivi, le applicazioni in Europa e cinque aree strategiche che possono incoraggiare la crescita del settore degli incentivi per la mobilità.
Il budget mobilità e i trasporti sostenibili
L’elevata percentuale di proprietà e di utilizzo di veicoli privati alimenta il traffico, contribuisce alla crescita delle emissioni e limita gli spazi esistenti. Fin qui, nulla di nuovo. Parallelamente, però, i consumatori mostrano un crescente interesse verso opzioni di mobilità urbana condivise e più sostenibili.
Una soluzione in questa direzione è l’utilizzo di incentivi dedicati alla mobilità. Tali sostegni possono rendere più convenienti e accessibili i trasporti sostenibili, aiutando le aziende ad attrarre e trattenere i talenti, ottenere vantaggi in termini di reputazione e a sfruttare le diverse opportunità offerte dalla micro-mobilità e dal trasporto pubblico.
Un budget mobilità può infatti agevolare tanto le imprese quanto i dipendenti, in termini di accessibilità dei trasporti, convenienza e sostenibilità. Si tratta di un sussidio mensile che può incoraggiare i dipendenti a utilizzare opzioni di mobilità pubblica, privata o condivisa a basse emissioni di carbonio.
Si va dalle e-bike agli scooter elettrici, fino al car sharing, ai taxi o all’utilizzo di trasporti pubblici come autobus e treni.
I 3 modelli di budget mobilità
Al momento esistono tre modelli di budget mobilità. Il primo è un’opzione a sportello unico che integra l’accesso a diverse mobilità di trasporto in un’unica app.
Il secondo è una è una carta di pagamento per la mobilità o un voucher che i dipendenti possono utilizzare in diverse app o piattaforme. La terza opzione, la più tradizionale, prevede che a fine mese i dipendenti presentino al datore di lavoro le ricevute delle operazioni effettuate per ottenere il rimborso.
Oltre a integrare altri benefit per i dipendenti, i budget per la mobilità e gli incentivi possono contribuire a plasmare le loro preferenze riguardo all’utilizzo di mezzi di trasporto condivisi e sostenibili.
Nel 2022, ad esempio, la Germania ha offerto un biglietto forfettario di 9 euro per viaggiare su tutte le reti di trasporto regionali e locali durante i mesi estivi. Un’iniziativa che si è rivelata molto popolare.
Secondo un’indagine di McKinsey condotta tra oltre 500 consumatori in Germania, più del 70% degli intervistati che hanno acquistato il biglietto da 9 euro ha dichiarato che in futuro avrebbe aumentato l’uso dei mezzi pubblici. Questo anche senza altri incentivi di prezzo.
(Leggi la mobilità aziendale efficiente e sostenibile di Zucchetti)
Le politiche dei governi europei a supporto della mobilità green
I governi europei hanno iniziato a introdurre politiche che supportano l’implementazione di budget per la mobilità per promuovere ulteriormente l’uso del trasporto sostenibile.
Austria, Belgio e Francia, ad esempio, danno esenzioni fiscali per favorire la mobilità sostenibile. Germania, Italia e Polonia hanno iniziato a promuovere budget per la mobilità anche in altri modi.
A maggio 2020, iIl governo francese ha introdotto il pacchetto di mobilità sostenibile “Forfait mobilités durables”. L’obiettivo è di incoraggiare rendere più semplice il pendolarismo quotidiano, oltre che meno costoso e con minori emissioni di carbonio.
Come parte del pacchetto, i datori di lavoro possono rimborsare ai dipendenti fino a 700 euro all’anno per le spese di trasporto personale tra casa e lavoro. La condizione è che utilizzino mezzi di trasporto quali biciclette elettriche, car pooling, trasporto pubblico non soggetto ad abbonamenti e servizi per la mobilità condivisa.
Il pacchetto è disponibile per tutti i dipendenti, sia full-time che part-time.
La mobilità urbana? Sostenibile e condivisa
Un sondaggio del McKinsey Center of Future Mobility 2022 mostra una crescente preferenza dei consumatori per una mobilità urbana più sostenibile e condivisa.
Quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di voler utilizzare più spesso forme di micromobilità, come gli scooter elettrici e le e-bike, nel prossimo decennio.
Parallelamente, quasi la metà degli intervistati (46%) ha dichiarato che prenderebbe in considerazione la possibilità di sostituire il proprio veicolo privato con un’altra modalità di trasporto.
Il 46% ha inoltre dichiarato di utilizzare già marchi o prodotti più sostenibili e il 16% ha intenzione di cambiare le proprie abitudini a favore di forme di mobilità sostenibili.
Sebbene il mercato degli incentivi per la mobilità sia ancora in una fase nascente in Europa, si stima che il mercato servibile superi 60 milioni di dipendenti.
A seconda del Paese, del tipo di cliente e del modello di ricavi, le tariffe di licenza mensili da 5 a 10 euro per dipendente genererebbero un valore da 3,6 a 7,2 miliardi di euro per i fornitori di mobilità.
Sarebbero inoltre disponibili ulteriori flussi di valore, tra cui spese di configurazione una tantum, commissioni da parte dei fornitori di servizi di trasporto e spese relative ai servizi tecnologici come nel caso dell’integrazione delle buste paga.
Mobilità sostenibile a vantaggio dei dipendenti
Per cogliere le opportunità e instaurare partnership con i datori di lavoro, i fornitori di budget per la mobilità devono dimostrare di poter offrire un prodotto valido.
Prima di tutto a vantaggio dei dipendenti, semplificandone gli spostamenti. Secondo: raggiungendo gli obiettivi in termini di sostenibilità, viabilità urbana e tempestività.
La ricerca di McKinsey individua in particolare cinque aree strategiche.
Primo: Ottimizzare la user experience migliorando il processo di rimborso. L’indagine fa emergere ciò che è più importati per gli utenti finali: la gestione automatizzata delle spese (87%) e l’invio digitale delle fatture (85%).
Parallelamente, emerge che per i datori di lavoro è fondamentale avviare un processo di facile gestione, che comprenda anche indicazioni fiscali a seconda dei singoli Paesi.
Per migliorare il processo di rimborso, i fornitori dovranno disporre di solide competenze IT e investire tempo e sforzi nell’integrazione di un sistema di spese che consenta ai datori di lavoro di coprire facilmente i costi di trasporto dei dipendenti.
È inoltre importante poter contare su un team esperto e un processo snello ed efficiente dal punto di vista dei costi.
Integrazione di diverse modalità di trasporto
Secondo: integrare diverse modalità di trasporto nell’offerta di mobilità, a iniziare dal trasporto pubblico.
Il trasporto urbano e quello pubblico a lunga distanza sono modalità di trasporto fondamentali per i dipendenti che utilizzano un budget per la mobilità.
Tuttavia, potrebbe essere difficile includere queste due opzioni all’interno di tali budget mantenendo un vantaggio per l’utente. Questo considerando che la qualitò del trasporto pubblico può differire da Paese a Paese e persino tra le regioni all’interno di uno stesso Paese.
Siccome le aziende del trasporto pubblico sono solitamente frammentate per regione e Paese e poiché ogni rete ha in genere un sistema di informazione API (Advance Passenger Information) diverso, potrebbe essere difficile integrare le opzioni in modo tempestivo.
Ciò potrebbe essere semplificato ad esempio con offerte di biglietti a tariffa fissa, come avvenuto in Germania con il citato ticket per il transito locale.
Nella UE, il tema del budget di mobilità è ancora poco conosciuto
Terzo: migliorare l’offerta con altri benefit per i dipendenti.
I fornitori di budget per la mobilità potrebbero migliorare dando altri benefit per i dipendenti, come in ambito ristorazione e intrattenimento.
Quarto: costruire una competenza interna in materia di politiche e normative per supportare i datori di lavoro.
Gli HR manager spesso faticano a standardizzare le retribuzioni in tutte le regioni perché le normative locali e regionali variano. Ciò evidenzia la necessità che vi sia un team interno specializzato in temi politici e normativi, che possa capire le dinamiche di mercato in materia di sussidi.
Quinto: incoraggiare la sensibilizzazione visto che i budget per la mobilità sono ancora in una fase nascente in Europa. Chi li dà dovrebbe creare una maggiore consapevolezza della loro importanza sia tra i datori di lavoro che tra gli utenti finali.
Solo il 44% dei consumatori che hanno risposto all’indagine di McKinsey sulla percezione dei budget per la mobilità conosceva il suo significato.
Data la scarsa conoscenza del prodotto, gli operatori della mobilità potrebbero puntare a definire rapidamente la giusta strategia di go-to-market a livello geografico. Poi dedicarsi alla formazione dei clienti e alle attività di lead generation.
(Scarica la ricerca McKinsey)