La Byd Seal, da poco disponibile in Italia su listino prezzi con due versioni pienamente accessoriate (4×4 o a trazione posteriore) è forse la vera auto “bandiera” della più chiacchierata delle case auto cinesi.
Diciamo subito che questa berlina elettrica di segmento D, dotata e prestante, costa 46.890 euro e che sebbene tutti la paragonano a Model 3 Tesla, non “copia” troppo nessuno. Perché nelle native elettriche alcuni elementi sono fissi per tutti, al momento.
Possiamo facilmente accostarla alla Polestar 2, anche se qui siamo ancora più vicini al concetto di pura sedan, caro ai giovani in Asia.
Byd Seal, Dal vivo
Lunga più di quanto sembra, come fa anche la sorellina Dolphin in segmento C, la Byd Seal ingombra 4,8 metri. Mostrando forme semplici, pulite e che non rompono schemi salvo personalità nella fanaleria, con il tema della goccia caro al mondo marino che ne ispira il design. Batte qualche rivale nel coefficiente aerodinamico, da coupé: 0,219.
In abitacolo la Byd cambia impronta rispetto alle piccole Atto 3 o Dolphin (molto vivaci e semplici) puntando con la Seal al mondo premium e serioso. Intorno al rigido telaio (e-Platform 3.0) che integra la grande batteria Cell To Body da 82,5 kWh, spazio ma anche comfort e belle finiture.
La selleria avvolgente usa pelle vegana, con inserti simil Alcantara e ricco impianto audio. Una sensazione avvolgente con molti vani, degnamente rifiniti, anche nascosti. In evidenza invece il grande touchscreen rotante 15,6’’ di facile uso (visto sia orizzontale sia verticale) ma non mancano head up display e due super prestanti punti ricarica induttiva, per i telefonini. Oltre che la pompa di calore. Un must che da sempre, a mio giudizio, manca su altre vetture, qui è di serie: il grande tetto vetrato.
Alla guida
Alla guida, con il suo bel volantone di ampio raggio, la Byd Seal integrale spinge con 390 kW per uno 0-100 km/h in 3,8 secondi. Si fa condurre molto bene, silenziosa, ariosa e luminosa, grazie a un’impostazione valida delle sospensioni per uso di viaggio ma anche dinamico, forte dei controlli di coppia e frenata (iTAC). Peccando forse, per chi ami la tradizione sportiva europea, nella frenata e nelle varietà di settaggi guida (qui poche e senza eccessi di cattiveria). Oltre che per la gentile ma viva presenza, anche sonora, delle molte tutele, che occorre imparare a impostare.
Scelte di produzione e di tradizione, che rendono questa cinese al debutto comunque già pungente per le rivali, di un segmento molto piccolo in Italia. Sicura con i molti Adas inclusi e le 5 stelle EuroNCAP subito ottenute.
Le ricariche avvengono fino a 11 kW in AC e 150 kW in DC, promesse di “curva piatta”sin dal primo momento (ovvero la massima rapidità già in avvio, prima di calare come tutte verso l’80%). Non facile l’accesso al vano bagagli, da vera sedan con tanti accessori e 402 litri. Si sommano i 53 del pozzetto anteriore.
La Seal, pronta a certe car-lit 2024 che vogliono Bev, è garantita sei anni e, al primo breve test, indica consumi urbani coerenti ai dichiarato, che porta ai 520 Km di range Wlpt per la 4×4.