United SAF

United triplica l’uso di SAF nel 2023: anche a Londra

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La United Airlines, protagonista al Business Travel Show 2023 di Londra, è pronta a triplicare l’utilizzo di combustibili per aviazione sostenibile (SAF) nel 2023.

Novità che tocca noi in Europa è che si utilizzano questi combustibili a basse emissioni di carbonio anche per i voli internazionali in partenza dall’aeroporto di San Francisco e Londra Heathrow.

United, Investimenti e quota crescente di SAF

La United stima che potrebbe mettere in uso ben 10 milioni di galloni di SAF nel 2023, quasi tre volte di più di quanto fatto lo scorso anno e quasi 10 volte di più rispetto al 2019.

Lauren Riley, Chief Sustainability Officer dell’azienda, ricorda che stanno anche aumentando gli investimenti in una gamma di nuovi SAF.  Ad oggi, United ha affermato di aver investito per oltre 5 miliardi di galloni di SAF: il più grande utente singolo di combustibili a basse emissioni di carbonio. Quest’anno prevede di volare più miglia sui SAF rispetto a qualsiasi altra compagnia.

United utilizza le miscele SAF all’aeroporto di Los Angeles dal 2016 e dall’anno scorso all’aeroporto Schiphol di Amsterdam. I sostenitori di SAF sostengono che può ridurre le emissioni dell’80% in base al ciclo di vita rispetto al carburante per aerei convenzionale.

Il SAF utilizzato sui voli United sarà in parte pagato attraverso l’Eco-Skies Alliance della compagnia. Progettata per consentire alle compagnie partecipanti di lavorare insieme per condividere il “premio verde” associato all’adozione di carburanti a basse emissioni.

Il SAF utilizzato da United è stato fornito da Neste. Viene prodotto da rifiuti di origine sostenibile e rinnovabili, nonché materie prime residue. Tra cui olio da cucina usato e rifiuti di grassi animali. Questi carburanti sono sempre più popolari come mezzo per ridurre le emissioni del trasporto aereo e la United ha sottolineato che in futuro prevede di procurarseli da una serie di materie prime. Inclusi rifiuti domestici, rifiuti forestali, alghe o altre forme di CO2 compressa che potrebbero essere prodotte su larga scala con impatti minimi sull’uso del suolo.

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