L’auto non si tocca, per gli italiani continua a essere il mezzo di riferimento

I risultati della ricerca condotto da ANIASA e Bain & Company ci raccontano la mobilità degli italiani nel primo semestre 2023

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Gli italiani, si sa, sono abitudinari e rinunciano con fatica alle comodità, per cui non è esattamente una sorpresa scoprire che continuano a scegliere l’auto come mezzo per gli spostamenti abituali.

Ce lo racconta uno studio condotto da ANIASA e Bain & Company sulla mobilità del nostro Paese nel primo semestre 2023. Studio che mette inevidenza una frenata dell’elettrico che, nonostante gli incentivi, continua a restare fermo sotto la soglia del 4%. E registra anche una frenata gli acquisti di nuove vetture a favore delle auto a noleggio. Oggi, infatti, 1 immatricolazione su 3 è a noleggio.

Circa il 72% degli italiani utilizza prevalentemente l’auto per spostarsi. L‘auto ad uso personale resta infatti il mezzo preferito da chi si muove nelle grandi città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale. Sono queste le due forme di trasporto che oggi garantiscono agli italiani la mobilità. Basse le percentuali della mobilità complementare come car sharing, taxi, monopattini. Con un’apertura verso la bicicletta, il 15% degli intervistati infatti è disposto ad utilizzarla più di quanto fatto in passato.

Nel settore automotive italiano, l’elettrico ancora non decolla

La transizione green al momento non è partita lancia in resta. Gli italiani alle prese con il cambio dell’auto, sono più orientati verso vetture ibride (soprattutto mild). Dati alla mano, nei primi 5 mesi dell’anno la quota di vetture alla spina è rimasta sotto il 4% (al 3,7%). L’elettrico vede una leggera preferenza nelle grandi città, dove raggiunge una maggiore penetrazione nelle immatricolazioni (4%) rispetto alla media nazionale, ma continua a soffrire al Sud, dove il full electric e l’ibrido plug-in, insieme, non superano il 5-6% del mercato.

Nel frattempo, le auto ibride hanno messo a segno buone performance. Hanno  toccato quota 35%, con un 26% di mild ibrid, quindi con un’incidenza limitata sulla reale riduzione delle emissioni.

Il problema principale per il rinnovo del parco circolante è legato al quadro economico incerto: 6 italiani su 10 che nel 2022 hanno deciso di annullare o posticipare l’acquisto preventivato.

Queste scelte dei consumatori determino delle ricadute immediate. Nei primi 5 mesi del 2023 la media delle emissioni dei nuovi veicoli è salita, rispetto al 2022, da 118,5 gr/km a 120,3 gr/km.

Mercato auto: dalla proprietà al noleggio

Uno dei punti fermi del mercato auto italiano, in fase ancora in via di definizione, è senza dubbio la costante crescita del noleggio, in particolare di quello a lungo termine. Ovviamente a scapito dell’acquisto, in calo da alcuni anni. Il noleggio attira nuovi clienti grazie a costi certi e alla possibilità di spalmare su più anni il rischio di un prodotto tecnologico innovativo e oneroso.

Se andiamo a leggere le cifre, vediamo che nei primi 5 mesi dell’anno, con un mercato dell’auto in ripresa rispetto al 2022 (+26%), il noleggio veicoli ha registrato una decisa crescita (+63%). Questo ha trainato l’intero comparto automotive, raggiungendo per la prima volta in modo stabile quota 33% dell’immatricolato nazionale. Uno sviluppo che vede in prima fila le alimentazioni a basso/zero impatto allo scarico. Le aziende del comparto hanno immatricolato il 30% delle auto elettriche e il 54% delle ibride plug-in. Una flotta di oltre 1,2 milioni di veicoli oggi composta da veicoli tutti EURO6, oltre ad ibridi ed elettrici, che può contare su emissioni decisamente ridotte rispetto al circolante: -80% di CO (monossido di carbonio), -98% di HC (idrocarburi), -98% di NOX (ossidi di azoto), -92%di PM (particolato).

Il commento di ANIASA

Lo studio condotto con Bain & Company” ha commentato il Presidente ANIASA Alberto Viano a margine della presentazione “evidenzia una volta di più la centralità dell’auto nella mobilità degli italiani, sempre più inclini all’uso rispetto alla proprietà, e il ruolo strategico che il noleggio può giocare nella transizione ecologica del nostro parco circolante. Dati, questi, che rendono ancora più evidente l’opportunità di utilizzare, con interventi mirati, la leva fiscale. Ad esempio prevedendo l’IVA al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri (come già avviene per alberghi e ristoranti) e maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche”.

 “In questo contesto, i cambiamenti a cui sta andando incontro la filiera automotive rendono l’aspetto dimensionale delle aziende un fattore critico”. Ha precisato Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company. “Questo trend è già visibile oggi in Europa e nei prossimi anni assisteremo a una crescita significativa dei Costruttori dell’Est Europa e dell’Asia, in grado di produrre auto a costi più competitivi, soprattutto per i segmenti piccoli e delle urban car. Qual è la strada per la filiera italiana perché possa rimanere nell’arena competitiva europea? Investire sulle nuove tecnologie, anche ricorrendo ad operazioni di M&A”

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