elettrificazione

Intervista a Vincenzo Di Bella: il futuro dell’elettrificazione

Il Project Manager di E-Tech Europe e E-Charge, spiega a che punto siamo con l'elettrificazione e quale sarà il futuro prossimo

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Quale il futuro a breve e lungo termine dell’elettrificazione del mondo automotive? Ne parliamo con uno dei massimo esperti del settore, Vincenzo Di Bella, Project Manager di E-Tech Europe e E-Charge, mostre-convegno realizzate dalla società A151, con due destinazioni simili ma diverse.

La prima, arrivata alla terza edizione, si rivolge a tutto il manufacturing per produrre progettare e far funzionare i veicoli elettrici, compreso tutto il settore tecnologico dagli ADAS alla connectivity car, alla ciber security. La seconda, che si terrà dal 16 al 17 novembre a Bologna, è destinata a tutto il mondo della ricarica per i veicoli che vanno, letteralmente, dalla nave da carico ai monopattini.

Il destino delle auto va nell’unica direzione dell’elettrificazione?

L’aumento dei costi di produzione dei motori termici e dei relativi dispositivi di abbattimento delle emissioni sarà il principale motivo di abbandono della ricerca e senza quest’ultima la storia evolutiva dei motori a combustione è destinata a fermarsi. L’elettrificazione invece è destinata ad abbattere drasticamente i suoi costi su tutta la filiera della componentistica. Anche la ricerca ottimizzerà i suoi investimenti e arriveremo ad avere moltissime soluzioni ai problemi di oggi. Ci vorrà ancora del tempo per sistemare le reti di ricarica e per tenere il passo delle vendite ma tutto ciò si ripercuoterà positivamente sulle auto di prestigio così come su tutti i segmenti e, naturalmente, sulle grandi vendite con le flotte comprese.

 Le novità per le batterie delle BEV

Quali sono le principali innovazioni che possiamo aspettarci per il futuro?

La ricerca sta spingendo moltissimo su batterie di nuove forme e tipologie, unito al fatto che i motori elettrici sono molto più compatti dei rispettivi termici assisteremo allo sviluppo di nuove piattaforme ripensate completamente da zero. Le batterie, più piccole e leggere rispetto ad oggi, non saranno montate solamente nel pianale ma anche tra gli assali o in punti strategici della carrozzeria liberando spazi e lasciando ai progettisti libertà di fantasia finora impensabili. Anche la digitalizzazione e i dispositivi ADAS porteranno evoluzioni molto corpose rispetto ai veicoli attuali.

Quale sarà in particolare l’evoluzione dei sistemi di ricarica?

Dobbiamo aggiungere almeno 200.000 punti di ricarica pubblici in Italia e altrettanti privati per avere una rete di ricarica sufficiente a garantire fluidità. Attualmente se ne contano oltre 45.000 ma il trend di crescita è promettente. Anche le ricariche ad alta potenza aumenteranno moltissimo, soprattutto nei grandi parcheggi, sulle autostrade e strade statali trafficate. Verranno in aiuto le comunità energetiche e gli investimenti privati che sostituiranno completamente gli investimenti pubblici nelle infrastrutture. In questo quadro le flotte trarranno i maggiori benefici economici dalla transizione con il calcolo del TCO più semplice grazie alle tariffe flat e abbonamenti.

Elettrificazione e sostenibilità possono andare d’accordo?

La sostenibilità è al centro delle discussioni in tutti i campi, in particolare nel trasporto. Come funziona e funzionerà per le batterie?  E per l’annosa questione dell’autonomia?

L’approvvigionamento di Litio e altre materie prime è sicuramente uno dei temi caldi: tanti costruttori stanno certificando le proprie filiere per ottenere minerali da siti sostenibili. Anche la seconda vita delle batterie sta iniziando ad avere molta richiesta sul mercato e sta crescendo così come il riciclo completo delle batterie. Tra l’altro su questo tema l’Italia è già oggi più avanti di molti paesi concorrenti.

Grazie all’arrivo di tecnologie innovative, ad esempio lo stato solido, le batterie miglioreranno molto la loro densità energetica portando celle che a parità di energia stoccata saranno più piccole e leggere. Ne consegue che molti costruttori stanno testando batterie che a breve saranno immesse sul mercato e che promettono, in alcuni casi, si superare i 1000 km di autonomia relativa. Queste tecnologie porteranno altri vantaggi come, ad esempio, minore infiammabilità, leggerezza, durabilità e costi più bassi in produzione.

Nei tuoi interventi hai parlato di rischio di disinformazione rispetto all’elettrificazione, perchè?

Notiamo spesso che alcuni giornalisti riprendono informazioni datate e superate e, spesso, si comunicano sensazioni o impressioni che non sono verificate attentamente sul “campo”. E’ il caso di diversi dossier sulle ricariche veloci in Italia. O sulla disponibilità delle materie prime per le batterie o, ancora, sul reale impatto ambientale dei veicoli elettrici. Un esempio su tutti è la recente polemica fatta da un politico internazionale che accusava i produttori di batterie di fare uso di terre rare. Cosa scientificamente impossibile, ma la notizia è stata rimandata più volte come buona. Dobbiamo fare attenzione a ciò che ci viene detto poiché da pochi canali le comunicazioni che passano non sempre sono così affidabili.

Tuttavia questo aspetto sta andando a migliorare nel tempo e credo che a breve non sarà più un problema per il consumatore finale.

Perchè è importante valutare le auto BEV in una CarPolicy?

Nella scelta della policy dobbiamo sempre tenere in considerazione il “giusto equilibrio”: nelle dimensioni, nei costi, nella gestione e nella fruibilità. In passato le BEV non consentivano equilibrio ma anzi, apportavano problematiche difficili da risolvere per la maggior parte. Oggi le cose sono cambiate e possiamo progettare griglie molto equilibrate che rispondono a tutti requisiti. Dobbiamo essere veloci e precisi a gestire i cambiamenti del mercato. Affidarci ad analisi affidabili ma a breve avremo tantissimi modelli e opportunità, anche per risparmiare.

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