Se da un lato l’interesse per immatricolazioni auto nel 2023 è molto orientato al mondo aziendale, alle flotte più che ai privati, dall’altro un dato è netto: anche oggi in Italia, la spesa automotive, per acquisto ed esercizio degli autoveicoli (auto, commerciali, industriali e bus) è rilevante, per tutto il Paese: 207,3 miliardi di euro, ovvero il 10,9% del Pil nazionale.
Automotive Italia, pesano e salgono i carburanti
La spesa del 2022 è aumentata 14,9% rispetto al 2021. La principale voce, pari al 36% del totale, è per i prezzi carburanti: 74,6 miliardi di euro (benzina, gasolio, gpl e metano). Sono in aumento del 25,8% su 2021.
La seconda voce di spesa più rilevante nel 2022 è per l’acquisto di nuovi veicoli: 45,9 miliardi, il +4% rispetto al 2021.
Per la manutenzione e riparazione dei mezzi, sono stati spesi 43,4 miliardi di euro: +24,2% rispetto al 2021. Quarta voce di spesa, è quella per Rca, incendio e furto, che ha subito un lieve calo (-0,7%) ma continua a valere oltre 16,7 miliardi.
Quinto capitolo per importanza è quello dei ricoveri e dei parcheggi, per i quali si è speso più di 10 miliardi (+1% su base annua), mentre il sesto è quello per i pedaggi autostradali (7,1 miliardi), che hanno subito un incremento rilevante (+16%) a causa della ripresa della mobilità sulle lunghe percorrenze.
Infine, secondo le stime dell’Osservatorio Autopromotec, sono stati spesi 6,7 miliardi per le tasse automobilistiche. Più 1,5% rispetto al 2021, Mentre sono 2,7 i miliardi per l’acquisto di pneumatici (+12,1% rispetto al 2021).